Tirrenia, soffiano venti di incertezza - QdS

Tirrenia, soffiano venti di incertezza

Rosario Battiato

Tirrenia, soffiano venti di incertezza

venerdì 28 Gennaio 2011

Nonostante le rassicurazioni, sull’iter di privatizzazione resta ancora una cortina di ferro. Unico punto fermo le buone intenzioni. Aperte le prenotazioni per la stagione estiva, ma in totale assenza di strategie e progetti per il futuro

ROMA – Un sereno variabile che promette tempesta. Questo lo stato attuale della Tirrenia che da una parte annuncia l’apertura delle prenotazioni per la stagione estiva a partire dal prossimo 31 gennaio, ma mantiene ancora inalterata una situazione indecifrabile per quel che riguarda il futuro della compagnia.
I sindacati, spiazzati dall’annuncio, ondeggiano tra il “piacere” e lo “stupore” per una compagnia che sembra voler guardare avanti, ma senza aver ancora idea di quale sia la direzione da intraprendere.
“Ovviamente – ha spiegato Giuseppe Caronia, Uiltrasporti – ciò presuppone che il commissario straordinario, Giancarlo D’Andrea, sia certo che la gara per la cessione del compendio aziendale di Tirrenia andrà positivamente in porto e che non ci sarà alcun rischio per coloro i quali prenoteranno o acquisteranno i biglietti. Mi chiedo quante altre cose conosca il commissario a differenza dei lavoratori, dei loro rappresentanti e del paese rigorosamente all’oscuro di tutto e sulla base di quali elementi, possa aver assunto una scelta di questo tipo, di certo impegnativa, visto che la gara non si è ancora conclusa e che dovrebbe quindi essere impossibile fare alcun pronostico sul futuro della compagnia”.
Il punto è assolutamente chiaro: nessuno al momento conosce la vera strategia intrapresa per il futuro di Tirrenia. Si posso solo azzardare delle ipotesi più o meno credibili sull’esito di questo processo per l’ormai ex compagnia di Stato. Da una parte l’apertura della prenotazione per la stagione estiva, in ritardo rispetto lo scorso anno quando l’inizio venne fissato per il 4 gennaio, denota da una parte la necessità di sopravvivere volendo fornire agli utenti la fisionomia di una compagnia che non desidera perdere il suo grande mercato estivo, e dall’altra parte fare cassa per tirare avanti ancora qualche mese. Stando ai fatti però tutto resta blindato e il progetto Tirrenia resta ancora limitato alle buone intenzioni.
“Mi auguro – ha proseguito Caronia – che il commissario straordinario e il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, vogliano interrompere almeno per questa volta l’assurdo e incomprensibile silenzio e dare a questo interrogativo una convincente risposta”. Sull’iter di privatizzazione resiste infatti ancora una cortina di ferro, nonostante le continue rassicurazioni che arrivano da più parti. Nelle scorse settimane proprio Raffaele Lombardo, preoccupato per l’assenza del governo sul tema Tirrenia, aveva ottenuto garanzie da Silvio Berlusconi che l’affare sarebbe stato “affidato ai ministri competenti e al sottosegretario Letta”.
Al momento però traspare una strategia a doppia velocità del governo su due tematiche che riguardano migliaia di lavoratori isolani: attivismo su Sicilfiat, come confermato da Romani nei giorni scorsi, e innaturale silenzio sul futuro di Tirrenia-Siremar. A questo punto si tratta solo di attendere che dal fitto muro arrivi qualche novità che, al di là delle supposizioni, possa fornire delucidazioni sull’iter di privatizzazione che coinvolge la compagnia dei mari.

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