SicilFiat, verso il rush finale per reindustrializzare l’area - QdS

SicilFiat, verso il rush finale per reindustrializzare l’area

Rosario Battiato

SicilFiat, verso il rush finale per reindustrializzare l’area

venerdì 04 Febbraio 2011

In settimana si alzerà il velo sull’accordo di programma. Il 16 febbraio la firma a Termini Imerese. Investimento da 1 miliardo di euro di cui 350 milioni dalla Regione. Sette le proposte

ROMA – Per Termini Imerese ci si prepara al rush finale. Dopo l’esclusione dell’ottava offerta, presentata da DR Motor, e rifiutata dal ministro Paolo Romani perché sopraggiunta fuori tempo massimo “la short list rimane quella stabilita nella procedura con Invitalia”. Per l’azienda di Isernia si può parlare, al massimo, di essere la prima scelta tra i panchinari.
La prossima settimana sarà decisiva perché i contenuti dell’accordo di programma saranno finalmente resi noti anche ai sindacati, verosimilmente tra mercoledì e giovedì, che sinora sono stati esclusi dall’iter di riconversione. Un chiarimento sul futuro del polo assolutamente necessario anche perché il 16 febbraio ci sarà la firma conclusiva, come stabilito dalla riunione dei giorni scorsi per la revisione finale dell’accordo programma stesso tra il titolare dello Sviluppo economico, la Regione siciliana, la Provincia, il Comune, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Termini e l’advisor Invitalia.
L’accordo di programma, spiegano dal Ministero in una nota, “definirà gli impegni finanziari del Governo e della Regione, nonché tutti gli strumenti attuativi e autorizzativi per la rapida realizzazione degli investimenti”.
Positivo il commento dei referenti regionali presenti all’incontro di Roma. “Anche in questa occasione la Regione – ha spiegato Marco Venturi, assessore regionale alle Attività produttive – ha ribadito l’impegno a sostenere lo sforzo economico e finanziario necessario affinché, anche dopo l’addio di Fiat, Termini Imerese continui ad essere un polo automobilistico d’eccellenza, ovviamente senza trascurare le nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali rappresentate dalle 7 proposte fin qui conosciute”.
Poi ci sono le cifre previste nell’accordo di programma. “Sul piano finanziario – ha proseguito Venturi – la Regione siciliana farà la sua parte. L’amministrazione mette complessivamente a disposizione 350 milioni: 150 per l’infrastrutturazione dell’area (già inseriti nel Bilancio 2010) e 200 a valere sul Par-Fas 2007-2013 per sostenere gli investimenti (capannoni, acquisto macchinari, ricerca e sviluppo)”. Venturi spiega che si tratta complessivamente di un investimento di circa un miliardo di euro, almeno sulla base delle proposte già presentate, che sarà coperto per quasi la metà, quindi circa 450 milioni, “da fondi pubblici (350 Regione, 100 milioni di fondi statali)”. La Regione esprime soddisfazione perché tutte le richieste che sono arrivate da Palermo hanno trovato accoglimento nella bozza del governo. Sulla firma simbolica che si consumerà il prossimo 16 febbraio proprio a Termini Imerese e che dovrebbe sancire la nascita del futuro del polo si sofferma il governatore Raffaele Lombardo. “Ora manca soltanto la firma del documento: l’avere pensato di siglarlo proprio a Termini Imerese, il prossimo 16 febbraio, è un gesto simbolicamente molto forte, una buona notizia per i lavoratori e per la produzione industriale in Sicilia”. Una settimana decisiva anche perché da Termini riparte, almeno nei pensieri dei governanti regionali, il futuro della nuova industrializzazione isolana.

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