Appalti, prove generali di riforma - QdS

Appalti, prove generali di riforma

Appalti, prove generali di riforma

martedì 08 Febbraio 2011

Nuovo atto di indirizzo firmato dal governatore Lombardo e dall’assessore alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo. Novità sui massimi ribassi: offerta economicamente vantaggiosa per opere sotto i 2 mln

PALERMO – “Ho visto una grande condivisione da parte delle organizzazioni di categoria, imprenditoriali, sindacali e professionali in materia di lavori pubblici. L’atto di indirizzo firmato con l’assessore per le Infrastrutture dovrà intervenire sul sistema dei massimi ribassi dietro cui spesso si nascondono progetti discutibili, una carente sicurezza sul lavoro e tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, incontrando, stamani a Palazzo d’Orleans, le organizzazioni firmatarie dell’atto di indirizzo sui criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici in Sicilia. In base all’accordo raggiunto lunedì 1 febbraio, le opere pubbliche il cui valore sia pari o superiore ai 2 milioni di euro dovranno essere appaltate, salvo motivi di oggettiva urgenza, in base al principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa mentre, per importi inferiori varrà lo stesso principio, ma si potrà ricorrere al prezzo più basso se risulti essere più vantaggioso.
Il sistema prevede che l’offerta sia valutata secondo tre indicatori: in primo luogo gli elementi tecnico/qualitativi che avranno un peso pari al 60% nella valutazione, in seconda analisi il prezzo che inciderà per il 30%, ed infine la durata che varrà il 10% nella valutazione dell’offerta.
In attesa di un disegno di legge che recepisca ‘dinamicamente’ la normativa nazionale in modo da evitare, anche per il futuro, differenze legislative fra la Sicilia ed il resto del Paese e d’Europa, queste novità verranno introdotte con un provvedimento amministrativo di rapida efficacia.
“Dovremo vigilare – ha proseguito Lombardo – sui ribassi anomali e lo faremo con l’istituzione di un organismo che passi al setaccio queste offerte che mostrano ribassi eccessivi. Ciò in attesa che si faccia una legge che, avvalendosi di una sentenza della Corte Costituzionale, tenga conto che non debba essere necessariamente il massimo ribasso a guidare l’attribuzione nelle gare”.
“Oltre quanto già annunciato subito dopo la firma dell’atto di indirizzo – ha aggiunto l’assessore per le Infrastrutture Pier Carmelo Russo – applicheremo un sistema di controllo ‘a valle’ sui lavori pubblici, costituendo un soggetto a composizione mista che passi al setaccio le offerte con un ribasso eccessivo per verificarne la congruità. Deve essere chiaro che vigileremo perché eccessivi ribassi non sono più accettabili”.
Al termine dell’incontro Lombardo ha annunciato che sarà convocato mensilmente un tavolo con le organizzazioni di categoria.
Il sistema previsto dall’accordo non convince i geologi. Secondo il presidente dell’Ordine regionale, Emanuele Doria, “il ricorso al massimo ribasso per gli incarichi di progettazione incide pesantemente sulla qualità della progettazione, in quanto il mercato dei professionisti vede partecipazioni alle gare con punte di oltre il 70% e ribassi medi superiori al 50% dell’importo dell’onorario”.
Il timore è che tanti professionisti parteciperanno alle gare d’appalto, ma troppo alti saranno i ribassi per potere garantire la qualità del lavoro svolto.
“Questo meccanismo perverso – aggiunge Doria-, vede particolarmente penalizzati i geologi, per i quali l’offerta spesso comprende anche l’importo delle indagini geologiche. Questo si traduce nella impossibilità di ottenere un dettagliato quadro conoscitivo del sottosuolo, con conseguenti ricadute sulla sicurezza delle opere e delle popolazioni”.
Comprendere nell’onorario del geologo la sua prestazione di professionista, cioè il suo lavoro intellettuale, e contemporaneamente, la spesa per le indagini geognostiche, in altre parole quelle che ci fanno conoscere il sottosuolo, danneggia il professionista e le imprese. “Occorre puntare decisamente verso il criterio del’offerta economicamente più vantaggiosa – dichiara il presidente dei geologi siciliani- e sui meccanismi di controllo a posteriori delle offerte anomale (in odor di mafia, ndr), concordando pienamente con l’atto di indirizzo siglato il 31 gennaio  tra l’assessore Russo e gli operatori del settore dei Lavori pubblici”.
 
M.M.
 


Russo: “L’uso distorto della norma sta falcidiando le imprese”
 
PALERMO – “Così come espressamente riportato nell’atto di indirizzo predisposto dall’assessorato regionale alle Infrastrutture, la legge regionale 16 del 2010 ha integralmente recepito, senza alcuna modifica, l’art. 81 del codice degli appalti”. Lo dice l’assessore regionale alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo rispondendo ad alcun deputati del Pdl.
“Tale norma rende utilizzabile alternativamente, il sistema del massimo ribasso o quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, – aggiunge  nel senso che, a differenza di quanto accadeva in precedenza, il massimo ribasso non è la regola e l’offerta economicamente più vantaggiosa l’eccezione, ma le due modalità possono essere entrambe liberamente percorse”.
“L’amministrazione regionale – spiega Russo – preso atto della falcidia delle imprese sane causata da una utilizzazione distorta del sistema del massimo ribasso, ha optato, nell’esercizio della sua funzione di indirizzo e coordinamento, per il ricorso al sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dal quale, tuttavia, le amministrazioni potranno, nei casi individuati dall’atto di indirizzo, discostarsi se riescano a dimostrare il miglior rapporto qualità/prezzo eventualmente assicurato da altre modalità di selezione”.

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