“L’Inpdap è l’Istituto nazionale per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche ed è un istituto previdenziale che, come gli enti di questo tipo, si occupa di erogare pensioni, trattamenti di fine rapporto, servizi e prestazioni creditizie. Queste ultime consistono in prestiti che sono concessi ai propri iscritti per determinate finalità come i mutui ipotecari e ciò costituisce una singolarità rispetto ad altri enti. Riguardo ai trattamenti di fine rapporto, inoltre, questi ultimi sono stati equiparati a quelle del settore privato dalla riforma Dini nel 1995”.
“I prestiti sono concessi dall’Inpdap grazie alla disponibilità di un fondo credito che è sostenuto da ritenute sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici e dei pensionati se vogliono aderire. Infatti, la ritenuta è obbligatoria per i dipendenti pubblici, ma è facoltativa per i pensionati. Oltre a questo, si hanno delle convenzioni con istituti bancari per l’erogazione di prestiti ai pensionati. L’Inpdap ha stipulato accordi, nel caso in cui il fondo credito dell’Istituto non riesca a far fronte alla domanda di prestiti da parte dei dipendenti a riposo. In realtà, i prestiti sono concessi prima ai dipendenti in servizio, poi ai pensionati, poiché il fondo credito è nato inizialmente per sostenere solo i dipendenti, mentre nel 2005 questa possibilità è stata estesa anche ai pensionati”.
“Il ventaglio delle prestazioni è molto ampio e comprende borse di studio per gli iscritti, vacanze-studio sia in Italia sia all’estero, borse di studio per i master post-universitari per i figli dei dipendenti. Recentemente, l’Inpdap ha ampliato le sue competenze, quando ha assorbito alcuni enti come l’Enam con la legge 122 del 2010. Quest’istituto forniva prestazioni di natura sociale ai maestri elementari, come borse di studio o di assistenza sanitaria”.
“Gli uffici di Palermo hanno 104 dipendenti, ma soffrono da diversi anni di un’insufficienza di organico rispetto a quella che dovrebbe essere la teorica dotazione di personale. Questa carenza comporta una certa lentezza nell’erogare i servizi rispetto alle richieste e personalmente me ne rammarico. D’altro canto, l’età media dei dipendenti Inpdap è piuttosto alta, sui 50 anni e, pur essendo, l’Istituto, sempre aggiornato riguardo gli applicativi e la documentazione, non si recepiscono rapidamente i cambiamenti a causa della formazione del personale che va potenziata”.
“Esiste un certo grado d’interattività telematica che il dipendente o il pensionato possono avere con l’Istituto. Se questa possibilità fosse conosciuta dalla nostra utenza, si potrebbero evitare le code. Una delle richieste più comuni da parte del pensionato è di avere informazioni sul proprio cedolino di pensione che, però, l’Inpdap non recapita più a domicilio, ma lo rende disponibile via internet. Ogni pensionato, chiedendo semplicemente un pin identificativo personale, può accedere alle informazioni desiderate, senza esser costretto a venire fisicamente in Istituto”.
“Certamente, esistono patronati che curano gli interessi dei pensionati. L’Istituto ha ottimi rapporti con i patronati che sono seguiti particolarmente, tenendo delle apposite giornate di ricevimento, oltre a corsi di formazione rivolti a essi. In particolare, si vorrebbe offrire degli spazi per permettere loro di interagire con i nostri uffici, nei nuovi locali in viale Campania. Quest’immobile è stato ottenuto in locazione ed è stato preparato secondo le nostre specifiche richieste. I lavori, inoltre, sono già stati definiti, per cui si aspettano gli ultimi permessi per iniziare il trasloco”.
“Sì, esistono convenzioni nazionali, ma recentemente si è firmata una convenzione con il Consiglio notarile di Palermo per gestire i mutui ipotecari”.
“L’Istituto ha già messo in opera ciò che prescrive il d.lgs. 150/09, cioè il piano della performance promosso dal ministro Brunetta. Un piano triennale che prevede un impegno particolare nel settore delle pensioni, anche perché si prevede che, per la legge 122, si avrà un aumento consistente dei pensionamenti. Questa legge, infatti, ha modificato i criteri di erogazione della buonuscita e questo ha spinto molti dipendenti ad andare in pensione”.
“Il fondo creditizio finanzia le prestazioni finché ci sono fondi a disposizione, mentre le pensioni vanno pagate in ogni caso. Perciò, le casse previdenziali gestite dall’Istituto sono in disavanzo strutturale, tanto da costringere l’Inpdap a fare attenzione alla puntuale riscossione dei tributi o a evitare disguidi che ritardino tale riscossione. Non a caso, nel 2011 partiranno le ispezioni nei Comuni per regolare eventuali errori. Poi esistono i contributi volontari come il riscatto laurea, cui l’Istituto presta una particolare attenzione per ottenere nuove risorse. Infine, l’Istituto possiede dei centri informativi a Partinico e a Petralia Sottana che, attraverso una convenzione con i Comuni, supportano l’utenza due volte a settimana”.