Lavoro. Disoccupazione in crescita. Resta l’assistenzialismo.
I nuovi “raccomandati”. Si è cominciato con l’infornata di quasi 5.000 dipendenti regionali delle categorie A e B, si è continuato con gli oltre 22.500 dipendenti a tempo determinato degli EE.LL.
Consiglio di Stato. Secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato la stabilizzazione dei precari del settore pubblico non deve arrecare danno ad altri legittimi aspiranti
PALERMO – Tanto precariato, nessun investimento. La Regione Siciliana continua a distinguersi nel panorama nazionale per essere in grado solo di garantire assistenzialismo quando si parla di mercato del lavoro.
Il 2010 appena concluso non lascia spazio ad alcun altro commento: i numeri parlano chiaramente e mettono in evidenza che ancora una volta il precariato “pubblico” ha vinto sul resto dei disoccupati siciliani.
In 30.590 sono riusciti a trovare definitivamente lavoro e si tratta dei “soliti” precari degli enti pubblici. Aggrappatisi chi 30 anni fa, chi appena qualche anno addietro alla mammella di “mamma Regione”, non si sono più staccati anche perché aiutati a livello politico-istituzionale. Nessuno spazio invece per i precari degli enti privati, dimenticati dalla Regione. (
continua)