L’influenza fa stragi di assenze a gennaio - QdS

L’influenza fa stragi di assenze a gennaio

Pierangelo Bonanno

L’influenza fa stragi di assenze a gennaio

mercoledì 23 Febbraio 2011

L’ultimo rilevamento del ministero Pubblica amministrazione e Innovazione rispetto allo stesso mese del 2010. Alla Regione Siciliana incremento del 10 %, all’Asp di Caltanissetta addirittura del 64%

Con la legge del 6 agosto 2008 n. 133, è stato introdotto l’obbligo di rilevare, mensilmente, la percentuale di assenze dei dipendenti pubblici; dal giugno 2009 la raccolta di questi dati è effettuata dal ministero della Pubblica amministrazione e per l’Innovazione. L’ultimo rilevamento del Ministero svolto in collaborazione con l’Istat si riferisce a gennaio 2011 e non tiene conto dei comparti Scuola, Università, Pubblica Sicurezza, Vigili del Fuoco e delle amministrazioni con meno di 50 dipendenti.
Il report regionale di gennaio, pubblicato sul sito del ministero, dedicato alla Sicilia, riporta i dati relativi alle assenze dei dipendenti della Regione Siciliana evidenziando un aumento del +10%. Si registra, inoltre, che il sito web istituzionale della nostra Regione, www.regione.sicilia.it, non aggiorni il report sulle assenze presente sull’homepage, visto che l’ultimo dato riportato è del novembre 2009. Rispetto allo stesso mese del 2010, a gennaio le assenze per malattia dei dipendenti pubblici evidenziano un incremento del +7,1%.
Correggendo il dato per tener conto della maggiore probabilità di influenza dello scorso gennaio (+8%), si stima quindi una riduzione del fenomeno pari a circa -1%. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni sono aumentati del +2,4% mentre le assenze per altri motivi hanno registrato un calo del -7,2%. Si tratta come al solito di stime riferite al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione dei comparti scuola, università, pubblica sicurezza e vigili del fuoco.
La rilevazione statistica, realizzata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione in collaborazione con l’Istat, si basa sui dati trasmessi in via telematica a Palazzo Vidoni da 4.312 amministrazioni pubbliche. Il monitoraggio conferma come la Legge n. 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. A oltre 30 mesi dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -33%. Un dato che corrisponde a 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro.  I tassi di assenteismo del settore pubblico si sono così riallineati a quelli del settore privato, l’auspicio è che il tutto si traduca in una maggiore qualità e quantità dei servizi erogati a cittadini e imprese.
 


Le assenze per motivi diversi dalla malattia sono state ridotte fino a -12,5%
 
Nelle diverse macro-aree del Paese le assenze per malattia registrano una lieve contrazione nel Mezzogiorno (0,4%) mentre nel resto del Paese si rilevano variazioni positive: +7,4% nel Centro, +11,7% nel Nord Est e +15,6 nel Nord Ovest. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni mostrano invece riduzioni nelle aree meridionali (-2,6%) del Paese. Le assenze per altri motivi registrano a gennaio riduzioni che vanno dal -12,5% nel Mezzogiorno al -3,7% nel Nord Ovest. Nel settore sanitario siciliano si registrano differenti tendenze. In particolare, si registra una diminuzione delle assenze per malattia presso l’Azienda ospedaliera S. Giovanni di Dio – 46,1%, l’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia –31,6%, l’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania – 11%,  l’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Villa Sofia Cervello – 7,2%, l’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Papardo Piemonte – 5,3%, Azienda ospedaliera Umberto I di Enna si ha un aumento del + 6,6%,  l’Asp di Caltanissetta +64%.
La riduzione progressiva delle assenze a livello nazionale sono il risultato delle fasce orarie di reperibilità, più stringenti rispetto alle precedenti, che vanno dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, istituite con un decreto, del Dicembre 2009, a firma del ministro Brunetta, anche se in Sicilia, per i dipendenti regionali, la situazione è differente, poiché vige una fascia oraria, che, complessivamente, ricomprende quattro ore contro le sette nazionali, almeno fino a quando il contratto dei regionali non verrà rinegoziato.

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