Treni, un disastro da Palermo a Messina - QdS

Treni, un disastro da Palermo a Messina

Michele Giuliano

Treni, un disastro da Palermo a Messina

sabato 27 Giugno 2009

Si continuano a registrare disservizi sulla Pa-Ct, sulla Pa-Ag e sulla Pa-Me: si mobilitano i sindacati. Stazioni e convogli sporchi, tempi di percorrenza lunghissimi. I siciliani si disaffezionano al treno

I treni che percorrono la Sicilia sono abbandonati al loro destino: stazioni sporche, convogli privi di pulizia e percorrenze che invitano i potenziali passeggeri a scegliere altri mezzi per spostarsi. Basta farsi un giro sui convogli che percorrono giornalmente le tratte siciliane. Ed anzi, in maniera assolutamente provocatoria, il Codacons invita i vertici di Trenitalia a viaggiare sui treni siciliani ed in particolare sulla linea che dovrebbe essere la più importante, la Palermo-Catania.
Il responso, secondo i sindacati di categoria, è davvero aberrante. E in prospettiva la situazione, secondo le organizzazioni di categoria, è destinata inesorabilmente a peggiorare se non ci sarà una sorta di inversione di tendenza. Infatti sono in previsione dei tagli da parte delle Ferrovie dello Stato per fronteggiare gli inattesi tagli dei fondi per i cosiddetti Servizi Universali Passeggeri e Merci.
 
“Da diverso tempo – affermano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fast, Orsa e Ugl – sollecitiamo l’avvio di un confronto che coinvolga la Regione, il governo nazionale e il Gruppo FS sulla situazione che si determinerà nel sistema ferroviario del territorio messinese se si dovesse concretizzare il piano che le Ferrovie Siciliane intende portare avanti per fronteggiare i tagli. Si tratterebbe di un pesante ridimensionamento di servizi e strutture, che porrebbe il sistema regionale fuori dal sistema ferroviario nazionale ed europeo, con pesanti ripercussioni economiche e sociali per l’intera comunità dell’Isola”. Adesso il Codacons chiama in ballo i parlamentari nazionali eletti in Sicilia: “A loro – si legge in una nota – chiediamo ce invitino i vertici di Trenitalia a viaggiare da Catania a Palermo in treno per constatare di persona l’enorme differenza per durata di viaggio e condizioni che esiste tra le tratte del Nord Italia e quelle siciliane. Viaggino con i pendolari per capire di persona a cosa va incontro chi è costretto a usare il treno – aggiunge il segretario nazionale dell’associazione di consumatori Francesco Tanasi -, viaggino insieme ai turisti che arrivano a Catania o a Palermo e vogliono recarsi dall’altra parte dell’Isola. Abbiano il coraggio di invitarli a usare il treno. Una protesta civile di tutti i siciliani servirebbe forse a far capire che siano utenti e non sudditi”. Numerose le segnalazioni accumulate nel corso di tutto il periodo invernale per la tratta Palermo-Agrigento, a danno dei cittadini ma anche di lavoratori pendolari. Soprattutto a lamentarsi sono stati gli insegnanti che spesso hanno dovuto fronteggiare ore e ore di ritardo anche per problemi banali, come il maltempo. Una vibrata presa di posizione da parte di qualche parlamentare nazionale effettivamente c’è stata.
È quella ad esempio del capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, il quale ha sottolineato come “di solito nel price-cap gli aumenti delle tariffe sono subordinati al miglioramento dei servizi offerti, invece per Trenitalia più aumentano i disagi ed i disservizi quotidiani, più vengono stangati i passeggeri!”.

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