Mpa in un nuovo partito esteso pure al Terzo polo - QdS

Mpa in un nuovo partito esteso pure al Terzo polo

Raffaella Pessina

Mpa in un nuovo partito esteso pure al Terzo polo

mercoledì 02 Marzo 2011

L’opposizione in cerca di numeri per fermare il governo Lombardo. Mentre il Pd rischia di implodere e dividersi in due

PALERMO – La Sicilia è in crisi economica ed il Governo di Raffaele Lombardo vorrebbe che anche l’Assemblea regionale stringesse la cinghia. È accaduto infatti che l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha chiesto al presidente dell’Ars Francesco Cascio di tagliare il 30 % delle spese del Palazzo dei Normanni. La risposta è stata immediata quanto perentoria.
 
Infatti Cascio ha risposto che tale richiesta è “irricevibile”, in quanto il Governo non può intervenire nelle questioni del Parlamento siciliano che ha una gestione sua a parte ed indipendente. La ricerca del risparmio avviene a 360 gradi: ad esempio Salvino Caputo ha criticato le spese e il personale della magistratura che viene ancora oggi utilizzato per accertarsi che la salma sepolta con il nome del bandito Salvatore Giuliano sia proprio quella giusta.
Ma intanto in Aula all’Ars ancora non si discute di documenti finanziari e di programmazione della spesa, cosa che permetterebbe alla Sicilia di uscire dall’impasse dell’esercizio provvisorio e di non perdere i finanziamenti dell’Ue, gli ultimi, quelli della programmazione 2007/2013 che la Sicilia otterrà, forse, come obiettivo 1, cioè con i maggiori incentivi.
Invece, si parla addirittura di prorogare l’approvazione di finanziaria e bilancio al mese di aprile, esattamente la stessa cosa che è successa l’anno scorso. La situazione politica intanto si fa sempre più ingarbugliata, perché da un lato il Pd rischia di implodere e di scindersi in due fazioni, il governatore Lombardo pensa ad un nuovo partito che inglobi non solo i suoi dell’Mpa, ma anche il terzo polo, e l’opposizione invece cerca numeri per fermare il Governatore.
Quest’ultimo sul nuovo partito la cui presentazione è prevista per il prossimo 17 marzo dichiara: “Vogliamo ritrovarci in una formazione politica che ha cinque anni di vita e si prepara ad una fase evolutiva naturale, richiesta da tanta gente, un’istanza di adeguamento a tante novità nel panorama politico sociale della nostra regione e del nostro Paese”. “Una formazione politica”, ha aggiunto Lombardo, “che non può pensare solo alla Sicilia, ma che vuole incidere sullo sviluppo del Sud che da più parti ormai si riconosce, anche da parte del ministro dell’Economia, come l’unico grande elemento su cui puntare se si vuole davvero la crescita del Paese”.
Il presidente della Regione ieri pomeriggio ha voluto essere presente in Aula per la discussione dei numerosi disegni di legge governativi all’ordine del giorno, il primo dei quali in calendario è quello sulle modifiche delle attività nei parchi della Sicilia, per il quale l’opposizione ha presentato valanghe di emendamenti.
L’obiettivo è quello di bloccare l’attività in maniera tale che il presidente dell’Ars prenda la decisione di chiudere la finestra legislativa e di passare subito all’esame dei documenti finanziari, possibilmente con l’appoggio di quella frangia del Pd che non condivide le linee del partito, rappresentato dal capogruppo Antonello Cracolici e dal segretario regionale Giuseppe Lupo.
Infine ci si chiede che fine faranno i componenti del Fli all’Ars ora che il gruppo parlamentare di Roma è costretto a sciogliersi. Potrebbe confluire nel nuovo partito di Lombardo, ma troverebbe il diniego del Pd che mai vorrebbe allearsi con un partito di centrodestra. E ancora la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars ha ascoltato in audizione gli organi di vertice dell’Ast spa in merito alle sue attività e alla situazione economico-finanziaria, nel quadro del riordino delle società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione.
Secondo il presidente della Commissione Riccardo Savona, non sono emersi degli elementi sufficienti che giustificano la dismissione delle quote societarie da parte della Regione, ma al contrario si rileva una gestione che nel 2010 ha prodotti degli utili, e che gestisce servizi con una forte valenza sociale, essendole state affidate tutti quei servizi che per la loro elevata antieconomicità, non erano d’interesse delle aziende private.

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