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Palermo – Dal Comune un muro di gomma dietro cui nascondere il bilancio

Luca Insalaco

Palermo – Dal Comune un muro di gomma dietro cui nascondere il bilancio

sabato 27 Giugno 2009

Tutto è legato ai debiti delle municipalizzate e all’ennesima richiesta di fondi al Governo nazionale. Sul documento economico il più totale silenzio dai vertici di Palazzo delle Aquile

PALERMO – In tempi di crisi economica e politica, la parola d’ordine nelle stanze della Ragioneria comunale è “vietato parlare”. Con il sindaco impegnato nell’ennesima missione romana per portare a casa i fondi da destinare all’Amia e il rischio incombente di una nuova emergenza rifiuti in caso di fallimento, il “tacito accordo” tra chi dirige la macchina amministrativa e chi tiene i cordoni della borsa è che meno notizie trapelano, meglio è. Un muro di gomma per chi, come noi, in questi giorni ha cercato di ottenere informazioni da direttore generale Gaetano Lo Cicero (che rimanda al ragioniere generale), assessore al Bilancio Sebastiano Bavetta (apparentemente disponibile ma, alla fine, mai raggiungibile) e ragioniere generale (bloccato dal “patto” già citato).
Il resto lo fa il black-out informativo di Palazzo delle Aquile, destinato a perdurare – pare – fino al completamento delle procedure concorsuali dei tredici giornalisti dell’Ufficio stampa e all’approvazione del bilancio consuntivo. Il documento economico di previsione appare avvolto nelle nebbie dei debiti delle ex-municipalizzate e delle promesse elargizioni governative.
Nadia Spallitta, consigliere del gruppo “Un’Altra Storia”, ha parlato di “città senza bilancio” dopo lo slittamento della discussione a Sala delle Lapidi relativa al documento finanziario, mentre dal Partito democratico e dai sindacati è arrivata la richiesta di un Consiglio comunale straordinario, aperto alle forze sociali e imprenditoriali, in cui si presentino il bilancio della città e i piani industriali di rilancio delle società partecipate.
“La gestione fallimentare – accusano Cgil, Cisl e Uil – riguarda oggi non solo l’Amia, ma tutte le società partecipate, che hanno già presentato al Comune la richiesta della revisione dei contratti di servizio: l’Amia per 38 milioni di euro, la Sispi per 1 milione, l’Amap per 2 milioni, la Gesip per 10 milioni il primo anno e 20 milioni il secondo anno, Palermo Ambiente per 2,5 milioni di euro”.
“I bilanci – rincara la dose Davide Faraone, capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi – che prima si chiudevano con una spesa corrente di 850 milioni di euro ora si chiuderà con 30 milioni in meno, cioè 820 mln di euro, di cui 40 milioni di debito fuori bilancio. Una situazione a dir poco che si rifletterà sui tagli alla spesa sociale e alle manutenzioni che è già stata decimata nei bilanci degli ultimi anni”. “Ci troviamo – aggiunge il deputato democratico – di fronte una maggioranza rissosa che ormai è tale solo sulla carta, e che vuole portare in Aula altri argomenti di interesse non prioritario per la città”.
 

Altre priorità. Niente fondi per associazioni e cultura
 
PALERMO – Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, esclude problemi in relazione al bilancio di previsione. “La prossima settimana – annuncia – la bozza sarà trasmessa al presidente della Commissione bilancio, perché i suoi componenti possano avviarne l’esame. Si tratta di un bilancio sano, ma senza dubbio ingessato. In questo periodo di crisi, il Comune non può affrontare altre spese che non siano quelle per garantire gli stipendi del personale, le manutenzioni e l’aumento dei contratti di servizio con le aziende municipalizzate. Per le associazioni e per la cultura, quindi, al momento non possono esserci fondi”.
Tantillo sfida poi l’opposizione sulla consistenza numerica in Aula: “Anche senza il supporto del Mpa – osserva – il Pdl può contare su 21 consiglieri, oltre ai 9 dell’Udc. Abbiamo quindi la capacità di approvare anche il Peep, che ritengo di primaria importanza”.

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