118: le nuove Centrali operative in Sicilia - QdS

118: le nuove Centrali operative in Sicilia

Massimo Mobilia

118: le nuove Centrali operative in Sicilia

venerdì 11 Marzo 2011

Secondo i dati pubblicati nel decreto dell’assessore Russo sulla Gurs n. 9/2011, il personale costa 6,3 milioni €. 79 ambulanze in tutta la Sicilia sono destinate al soccorso avanzato, di cui 25 ciascuno per Pa e Ct

PALERMO – Il riordino del Servizio di urgenza ed emergenza sanitaria (Sues) in Sicilia è materia vasta e complessa. Dopo esserci occupati martedì scorso degli aspetti salienti da un punto di vista più strettamente economico, contenuti nel documento approvato dall’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, con decreto del 4 febbraio, vediamo adesso in che modo sono state organizzate le cosiddette “centrali operative”.
Si tratta di quattro strutture sovra-provinciali deputate a raccogliere, attraverso il numero unico di emergenza 118, tutte le richieste di intervento per le urgenze-emergenze sanitarie, garantendo e coordinando gli interventi negli ambiti territoriali di competenza, valutandone il grado di criticità e complessità e mettendo in modo le singole postazioni Sues presenti nel territorio. Secondo la divisione geografica, le province di Palermo e Trapani saranno coperte dalla centrale operativa presso l’Azienda ospedaliera Arnas Civico di Palermo; le province di Catania, Siracusa e Ragusa faranno capo alla centrale dell’ospedale Cannizzaro della città etnea; la centrale operativa dell’Azienda ospedaliera Papardo di Messina coprirà la stessa provincia e, infine, la centrale presso l’Azienda ospedaliera Sant’Elia di Caltanissetta coordinerà il servizio nelle province di Enna, Agrigento e Caltanissetta.
I bacini di utenza sono stati calcolati tenendo conto del numero di abitanti, 5 milioni in tutta l’Isola a cui bisogna aggiungere il cospicuo movimento turistico di circa 3 milioni di presenze in più durante l’anno soprattutto concentrate nella stagione estiva nel comprensorio di Taormina e nelle isole Eolie.
Per quanto concerne il personale, ogni centrale avrà 1 direttore medico (specialista in anestesia e rianimazione) e 6 medici di emergenza territoriale (Met), con compiti di supervisione sul personale infermieristico, nell’ambito dei quali verrà individuato un responsabile per la formazione, uno per i servizi territoriali di soccorso su ruota, uno per l’elisoccorso e uno per i sistemi informativi e qualità, con rotazioni almeno semestrali. Previsto poi un coordinatore per gli infermieri, almeno 2 amministrativi, un tecnico informatico e 2 ausiliari tra il personale socio sanitario. Previsto anche un coordinamento dell’attività di elisoccorso e di gestione delle maxiemergenze provinciali e sovra-provinciali.
Delle 256 ambulanze della Croce Rossa a disposizione del 118 in Sicilia, 89 saranno destinate alla centrale di Palermo, 76 alla centrale di Catania, 41 a Messina e 50 a Caltanissetta. Tra loro, 79 saranno destinate al soccorso avanzato (Msa): 25 a testa per le centrali di Palermo e Catania, 10 a Messina e 19 a Caltanissetta. Di questi 79 mezzi, infine, 16 saranno operative come “automediche”: 4 a testa nelle postazioni di Palermo e Catania, 2 a Messina e 1 nelle restanti sei città capoluogo. Suddivisioni che la Regione siciliana ha fatto adottando lo standard di 1 Msa ogni 60 mila abitanti e per un territorio di massimo 350 Kmq, prendendo a modello il sistema Ares 118 del Lazio.
Come si evince dalla tabella pubblicata in pagina, si calcola che il personale delle quattro centrali operative costi in un anno 6 milioni e 311 mila euro, senza contare però il personale tecnico e quello amministrativo, di cui non vengono pubblicati i costi perché soggetti a possibili variazioni in base alle esigenze di organico nelle singole realtà.

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