Rischio sismico: gli edifici storici sono ancora troppo vulnerabili - QdS

Rischio sismico: gli edifici storici sono ancora troppo vulnerabili

Bartolomeo Buscema

Rischio sismico: gli edifici storici sono ancora troppo vulnerabili

martedì 15 Marzo 2011

Il grande terremoto giapponese ha riportato l’attenzione sui pericoli a cui rimane esposta la Sicilia. Solo tra due mesi entreranno in vigore le norme per valutare la sicurezza dei siti

PALERMO – La ricchezza del nostro patrimonio culturale e la grande forza vitale della cultura siciliana sono fattori importanti per la competitività dell’Isola che purtroppo è una delle aree a maggiore rischio sismico dell’intero bacino Mediterraneo.
Terremoti molto distruttivi sono avvenuti nel 1169 e nel 1693 e più moderati nel 1542. Dopo un lungo periodo di quiescenza, il 13 dicembre 1990 l’area è stata nuovamente interessata da un terremoto di magnitudo 5.4 localizzato presso la costa di Augusta, che ha causato una vasta area di danneggiamento tra Siracusa e Catania.
Purtroppo ancora il nostro patrimonio non ha ancora una quantificazione sistematica di consistenza e qualità.
Per ora c’è solo qualche buon proposito come quello tra il dipartimento della Protezione civile e il ministero per i Beni e le attività culturali per la redazione di un atlante dei centri storici esposti a rischio sismico.
Di concreto c’è la redazione delle “Linee guida per la valutazione del rischio sismico del patrimonio culturale. Allineamento alle nuove norme tecniche per le costruzioni”, che recepiscono in forma integrale il documento approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici nell’Assemblea generale del 23 luglio 2010, contenente l’allineamento della “Direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri per la valutazione del rischio sismico del patrimonio culturale del 12 ottobre 2007” alle nuove “Norme tecniche per le costruzioni” (D.m. 14 gennaio 2008).
In realtà si tratta di una prima versione di linee guida emanata con la direttiva del 12 ottobre 2007. Ora ,con la  direttiva del 9 febbraio 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio scorso, sono state emanate le nuove “Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”.
Le nuove linee guida stabiliscono un approccio metodologico, per le sole costruzioni in muratura, per la valutazione del livello di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche e conseguente progetto degli eventuali interventi, con lo scopo di formulare, nel modo più oggettivo possibile, il giudizio finale sulla sicurezza e sulla conservazione garantite dall’intervento di miglioramento sismico.
Nelle cinquantanove pagine che compongono le linee guida, troviamo le indicazioni per definire l’azione sismica, in relazione alla pericolosità del sito e alla destinazione d’uso del manufatto.
Corredate da tre allegati relativi al monitoraggio dello stato di conservazione dei beni architettonici tutelati, alle indicazioni sull’analisi strutturale delle costruzioni storiche in muratura, e ai modelli matematici per la valutazione della vulnerabilità sismica delle chiese, le linee guida entreranno in vigore il 27 maggio prossimo.

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