Buono scuola per spese oltre 260 euro l’anno - QdS

Buono scuola per spese oltre 260 euro l’anno

Pierangelo Bonanno

Buono scuola per spese oltre 260 euro l’anno

mercoledì 16 Marzo 2011

Col decreto presidenziale del 4 gennaio 2011 sulla Gurs n. 11/2011 aggiornati i criteri per l’erogazione del contributo. Esclusi dal beneficio gli oneri fiscalmente deducibili o oggetto di altri contributi e rimborsi

PALERMO – Nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana dello scorso 11 marzo è stato pubblicato il decreto presidenziale con oggetto “l’aggiornamento dei criteri per l’erogazione del contributo buono scuola”. Nella legge regionale n. 14 del 2002 si stabilivano le norme per l’erogazione dei contributi, ma, nel tempo, a seguito di diversi provvedimenti regionali è apparso opportuno al legislatore siciliano aggiornare i criteri per l’erogazione del contributo buono scuola sia per l’esigenza di superare dubbi interpretativi dei precedenti provvedimenti amministrativi, contenenti i criteri di erogazione del contributo, sia per l’esigenza di tener conto delle innovazioni normative o delle interpretazioni giurisprudenziali.
Nel recente decreto si innovano aspetti riguardanti i beneficiari, le spese rimborsabili, le condizioni di ammissibilità, le modalità e le forme per sottoporre le istanze, la determinazione del contributo del buono scuola,  i soggetti che partecipano alla determinazione del reddito familiare, le modalità di calcolo del quoziente familiare, le modalità di calcolo e concessione del contributo. Il nuovo decreto stabilisce che l’accesso al contributo buono scuola è riservato: ai soggetti che esercitano la potestà parentale, residenti in un Comune della Sicilia; allo studente, se maggiorenne, sempreché non sia a carico dei genitori o dell’esercente la patria potestà e con essi non conviva e sia residente in un Comune della Sicilia; ai soggetti di nazionalità straniera, agli apolidi, ai rifugiati politici, purché in possesso del permesso di soggiorno e siano residenti in un Comune della Sicilia; ai responsabili delle istituzioni pubbliche e private, ivi comprese le associazioni Onlus, ai quali, con provvedimento dell’autorità giudiziaria, siano stati affidati minori in età scolare che abbiano sostenuto le spese.
Il buono scuola spetta a condizione che la spesa complessiva sostenuta per l’intero anno scolastico, e per la quale si chiede il rimborso, sia superiore ad € 260,00. Le spese ammissibili ai fini dell’assegnazione del buono scuola sono identificate in:  retta di iscrizione;  rette di frequenza; tasse d’esami;  spese scolastiche per attività motorie e studio di lingua straniera in orario scolastico deliberate espressamente dagli organi collegiali, per le quali è obbligatorio allegare copia della delibera. Sono pertanto esclusi doposcuola, vigilanza fuori orario, attività motorie e studio di lingua straniera effettuate in orario pomeridiano, viaggi di istruzione; spese mensa scolastica; scuolabus. Sono escluse dalle spese ammissibili quelle che, in tutto o in parte, sono state utilizzate come oneri fiscalmente deducibili o siano state oggetto di altri contributi e rimborsi.
 
Il buono scuola spetta, inoltre, a condizione che: lo studente abbia regolarmente frequentato durante l’anno scolastico una scuola statale o paritaria dell’infanzia, primaria o secondaria; solo per gli studenti della IV e V classe scuola superiore è necessario  che lo studente abbia regolarmente frequentato anche nell’anno scolastico precedente a quello per il quale si chiede il contributo; la scuola frequentata abbia sede in un comune della Sicilia; il richiedente e lo studente siano residenti in un comune della Sicilia; le ricevute delle spese scolastiche siano in originale e non in copia. Il quoziente familiare è calcolato sommando tali importi:  € 15.000,00 per ogni componente del nucleo familiare che frequenti le scuole dell’infanzia, di base, secondarie statali o paritarie o facoltà universitarie; € 13.000,00 per ciascuno dei restanti componenti del nucleo familiare ove del nucleo familiare facciano parte almeno quattro figli studenti, l’importo è triplicato a partire dal quarto figlio studente.

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