L’Esercizio provvisorio è l’ordinario alla Regione - QdS

L’Esercizio provvisorio è l’ordinario alla Regione

Raffaella Pessina

L’Esercizio provvisorio è l’ordinario alla Regione

venerdì 18 Marzo 2011

Lombardo ha rimandato a sabato l’avvio del suo nuovo progetto politico. Bufardeci (FdS): “I soldi dei Comuni dati alla Formazione”

PALERMO – Il presidente Lombardo ha rinviato a sabato l’avvio del suo nuovo progetto politico, che prima era stato preannunciato per il 17 marzo. Lombardo ieri ha presieduto alle commemorazioni per il 150° dell’Unità ribadendo la necessità e la responsabilità del Governo di aggiustare gli enormi errori fatti in passato. “Penso che bisogna mettere insieme – ha detto Lombardo – Unità e autonomia, e il che vuol dire fare valere i nostri diritti ma anche fare fino in fondo il nostro dovere”.
I lavori dell’Assemblea regionale siciliana riprenderanno martedì pomeriggio della prossima settimana. Nell’ultima seduta è stato dato il via libera alla proroga per un altro mese dell’esercizio provvisorio. Il provvedimento è passato con 44 sì e 11 contrari.
Per il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini “la proroga è la puntuale conferma dell’inadeguatezza delle attività del Governo e del suo fallimento. L’esercizio provvisorio ormai dura tanto quanto quello ordinario e dimostra il fallimento della Regione”. “Alle piaghe che affliggono l’Isola – secondo Leontini – non si risponde con l’esercizio provvisorio, ma con provvedimenti concreti”. Hanno votato contro la proroga anche Nino Dina e Marianna Caronia, rispettivamente coordinatore regionale dei Popolari di Italia domani e componente Pid della commissione Lavoro dell’Ars, che bocciano come “una iattura l’ennesima proroga dell’esercizio provvisorio”. Una “scelta scellerata – spiegano – che lascia sul lastrico tanti siciliani e che perpetua una cattiva gestione delle finanze regionali. Sui presunti motivi della proroga dell’esercizio provvisorio, legati alla riduzione della spesa per la compartecipazione sanitaria, esprimiamo dubbi fortissimi circa l’iniziativa intrapresa dal Governo regionale nei confronti dello Stato perchè appare evidente che si caratterizza per l’unilateralità, quindi è destinata a non trovare accoglimento”. “Abbiamo sostenuto l’emendamento che consentirà di svincolare i pagamenti degli stipendi per gli operatori della Formazione professionale dalla spesa per dodicesimi – aggiungono – . Rimane comunque una responsabilità grave e pesante per il governo di Raffaele Lombardo la mancata copertura finanziaria del Prof 2011. Il neo direttore regionale del dipartimento della Formazione non potrà che garantire una copertura dei bandi del Piano solo per il 45% della spesa. Finora – concludono – su questa materia il Governo regionale ha mostrato tutta la propria inadeguatezza e insipienza” . Per sbloccare le risorse a favore della formazione la Giunta ha dovuto varare una nota di variazione di bilancio che consente al governo di recuperare 74 milioni di euro da altri capitoli, in particolare dall’assessorato alle Autonomie locali. Decisione che però ha suscitato aspre critiche.
“L’esecutivo – sottolinea il capogruppo di Fds Titti Bufardeci – ha tolto soldi ai Comuni per darli alla formazione, ma domani dovremo ridare i fondi ai Comuni e integrare comunque i fondi per la formazione”.
Il  22 marzo alle 16 saranno trattati a Sala D’Ercole i disegni di legge sulla semplificazione amministrativa e sulla riforma elettorale per gli enti locali. I documenti dovrebbero arrivare in aula corredati da un maxiemedamento ciascuno, definiti da maggioranza e opposizione grazie a tavoli tecnici. Bilancio e finanziaria saranno invece discussi a partire dal 12 aprile. Si prevede una nuova battaglia tra le forze di maggioranza e di opposizione anche perchè nell’ultima riunione di Giunta, il governo ha deciso le date delle elezioni amministrative, fissate per la fine del mese di maggio. A questo punto se si dovesse approvare in tempo utile la riforma della legge elettorale , si potrebbe applicare la stessa alle prossime elezioni, contrariamente agli accordi stabiliti negli ultimi giorni tra maggioranza e opposizione. Per superare l’immobilismo legislativo dovuto alle polemiche infatti il Governo aveva accontentato l’opposizione che chiedeva l’applicazione della riforma elettorale a partire dal 2012. Accordi che ora potrebbero saltare.

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