Vendita Siremar verso la trattativa privata - QdS

Vendita Siremar verso la trattativa privata

Rosario Battiato

Vendita Siremar verso la trattativa privata

venerdì 18 Marzo 2011

Scaduto il termine del 15 marzo, Tirrenia risulta appetita soltanto dalla Cin, una cordata di armatori napoletani. Ustica Lines presenta un’offerta: “Siamo i soli”. Da Mediterranea Holding una “disponibilità all’offerta”

ROMA – Superata la data fatidica del 15 marzo è già tempo di bilanci sul futuro di Tirrenia e Siremar. Una sola offerta per Tirrenia da parte della compagnia italiana di navigazione, mentre erano 13 le società invitate a proseguire nell’iter di privatizzazione tramite lettera dal commissario Giancarlo D’Andrea lo scorso 3 febbraio. Per Siremar invece la trattativa dovrebbe proseguire su basi private perché nessuna offerta è sembrata adeguata. La comunicazione, in una nota del commissario straordinario D’Andrea, sancisce l’abbandono della scena della Mediterranea Holding il gruppo formato dalla Regione siciliana la scorsa estate proprio per tentare la scalata all’ex compagnia di navigazione di stato e alla sua propaggine regionale.
In una nota del 15 marzo il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea ha spiegato come, con particolare riferimento a Tirrenia, “le offerte pervenute consentono la prosecuzione dell’ulteriore fase che precede la definitiva aggiudicazione”. Superata la fase dei convenevoli sul piatto resta la concretezza di un solo nome per il futuro di Tirrenia: la Compagnia italiana di navigazione, la cordata degli armatori napoletani Gianluigi Aponte, Vincenzo Onorato e dalla famiglia Grimaldi. Entro aprile è previsto il closing. Sul futuro degli incentivi, qualora la Ue dovesse bloccare tutto, il governo italiano si impegnerebbe per il 10%, 7,2 milioni all’anno, per incentivare la cordata a proseguire nella privatizzazione.
Sarebbero due le offerte giunte al commissario straordinario Giancarlo d’Andrea, ma il rispetto della valutazione economica di 380 milioni quantificata da Banca Profilo qualche settimana fa è riscontrabile solo in una. Come si era previsto negli ambienti finanziari la cifra espressa dall’advisor del ministero dello Sviluppo Economico nella definizione del valore di Tirrenia ha realmente ripulito la lista degli interessati eliminando di fatto quasi tutti i 13 pretendenti che fino allo scorso febbraio erano in carica per acquisire l’Alitalia dei mari. Al momento l’offerta della Compagnia italiana di navigazione raggiunge quota 255 mln di euro, più una serie di implementazioni per arrivare a 380 milioni. Il secondo plico giunge come resa inevitabile del progetto della Regione siciliana di entrare nel progetto di acquisizione della compagnia marittima, visto che da Mediterranea Holding sarebbe arrivata una lettera con la quale la cordata dichiara la disponibilità a preparare un’offerta. Una situazione che segna di fatto anche la definitiva chiusura della Mediterranea Holding, che Raffele Lombardo ha spiegato adducendo problemi economici.
Per la controllata, che era stata offerta gratuitamente alla Regione nel 2009, sono giunte due offerte: Mediterranea Holding, tramite una lettera di interessamento sullo stile di quella presentata a Tirrenia, e Ustica Lines. Tuttavia per decidere le sorti della propaggine regionale il commissario si affiderà alla legge 39/2004: una sorta di trattativa privata sulla base delle cinque manifestazioni di interesse ricevute a febbraio. Dalla Ustica Lines però ribadiscono essere “l’unica società ad avere presentato la propria offerta vincolante e irrevocabile nell’ambito delle procedure finalizzate all’acquisizione della Siremar”.
Perplessità dalla Regione sul futuro degli equilibri della compagnia navigazione, centro nevralgico del turismo isolano e dei collegamenti con le isole minori. “Di tutto ha bisogno la Sicilia – ha spiegato Gaetano Armao, assessore all’Economia della Regione siciliana – tranne che di un monopolio nei trasporti marittimi. A maggior ragione se riflettiamo su quanto importante sia questa modalità di collegamento per i nostri arcipelaghi e le nostre isole”.

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