“Per tutte le sedi provinciali attraverso dei funzionari nostri incaricati, ma non solo, dopo l’avvio di una riorganizzazione che ha portato anche all’accentramento di una serie di competenze, noi predisponiamo anche le memorie per alcune delle sedi provinciali”.
“Trecento mila pensionati all’incirca, ma oltre ai pensionati bisogna tenere conto anche degli attivi che si aggirano intorno ai centonovanta, duecentomila. Naturalmente a livello regionale, distribuiti per le singole provincie, perché l’istituto ha una articolazione territoriale presente in tutte le provincie. Abbiamo anche una struttura convittuale a Caltagirone”.
“L’Istituto si occupa di prestazioni previdenziali, stiamo lanciando tuttavia, da due anni a questa parte per la Sicilia, uno slogan che recita “Inpdap: previdenza e non solo”. L’Istituto infatti si sta sempre più concentrando sul welfare per avvicinarsi ai bisogni dell’utenza, offrendo ad esempio assistenza agli anziani attraverso delle convenzioni con le Rsa, per l’assistenza a chi è affetto da alzheimer o da patologie neurovegetative”.
“I trattamenti pensionistici previdenziali e le prestazioni creditizie. Quest’anno verranno avviati i servizi on-line. Nel Comune di Acireale e nella Provincia regionale di Trapani è già attivo, in fase sperimentale, il cosiddetto estratto conto on-line che permette all’iscritto, da casa, di accedere alla propria banca dati e verificare il proprio estratto conto contributivo tramite il proprio pin”.
“Abbiamo iniziato un rapporto convenzionale erogando i primi moduli formativi per i lavoratori del Fondo di quiescenza. Addirittura metteremo a disposizione anche degli applicativi utilizzati dall’Istituto”.
“L’attività di sostegno ai giovani si esprime in particolare con le borse di studio attribuite in base al merito, ai figli dei dipendenti pubblici. Ancora in corso di lavorazione, le attività sociali per eccellenza, cioè le vacanze studio estive. Sono tanti i giovani che partono ogni anno, circa quaranta mila, diretti anche all’estero”.
“In Sicilia sono circa 470 le unità lavorative e anche se ci sono stati molti pensionamenti per effetto delle riforme di legge, queste unità sono adeguate rispetto all’organico teorico. Solo a Palermo si registra una carenza di organico di circa 20 unità rispetto al teorico. Con l’aggiornamento dei programmi si è favorito un principio di compensazione e mobilitazione delle pratiche, colmando così carenze di risorse e sommazione di pratiche di vario tipo”.
“Con l’Inps, ci sono forme di collaborazione informatica centralizzata. L’anno prossimo l’utente potrà ad esempio derivare i dati per l’Isee direttamente dalla banca dati Isee. Anche con l’Agenzia delle Entrate l’Istituto ha forme di collaborazione”.
“Sì, soprattutto per ciò che concerne le prestazioni dal punto di vista pensionistico. L’anno scorso abbiamo assistito ad un boom di domande di pensione. La riforma ha fatto andare via anche tantissimi professori universitari che non volevano incorrere nella penalizzazione della rateizzazione della buonuscita che prevedeva la dilazione in tre anni fino a 90 mila euro in un’unica soluzione, e poi la dilazione in due anni. Sono praticamente scappati”.
“Stiamo lavorando per i giovani attraverso delle convenzioni che sono già attive con l’Università di Palermo, Catania, e Messina per la formazione post-universitaria, quindi attraverso un master. Attualmente, per esempio, ve ne sono attivi uno a Messina di mediazione familiare che risponde alle esigenze della modifica legislativa, uno a Palermo in Diritto dell’ambiente e altri due a Catania, sui diritti degli immigrati e sulla valutazione delle politiche nel territorio. Cercheremo sempre più di connettere l’offerta formativa al mondo del lavoro creando opportunità d’inserimento lavorativo attraverso periodi brevi di stage in aziende private. Ritengo che l’attuazione di politiche di welfare passi anche attraverso una professionalizzazione dei profili che operano all’interno di realtà istituzionali e non, ma ad ogni modo innovative e che pertanto necessitano di una formazione specializzante, orientata alla creazione di nuove competenze, commisurate alle esigenze sociali attuali che ci sforziamo quotidianamente di annoverare tra le nostre priorità”.
“Questa del welfare io penso sia un’opportunità e una scommessa per l’Istituto e che debba rivestire il ruolo di una vera e propria mission, non può quindi prescindere da un’adeguata formazione, da un investimento cospicuo in tal senso”.