No netto al Nucleare e tagliare le Province - QdS

No netto al Nucleare e tagliare le Province

Raffaella Pessina

No netto al Nucleare e tagliare le Province

martedì 22 Marzo 2011

Lombardo: “È stato violato il patto per il Sud con il Pdl, dunque si cambia”. Si evolve il Movimento per l’autonomia nel nuovo partito

PALERMO – Il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo sarà il protagonista questa settimana della scena politica. Uno dei motivi è perchè sabato scorso ha presentato il nuovo partito, al quale peraltro non ha ancora dato un nome, e sul suo blog spiega il perchè di questo cambiamento di rotta.
Ovviamente contro il Pdl e contro il governo di Berlusconi, ma alleato con le regioni del Sud. “Da quando è iniziata la nostra esperienza del Movimento per l’Autonomia – dice Lombardo –  lo scenario nazionale e internazionale è profondamente cambiato. Avevamo un patto per il sud con il Pdl che è stato ampiamente violato. Davanti a questi mutamenti epocali non possiamo non adeguare il nostro movimento. Non rinneghiamo niente di questa esperienza ma dobbiamo aprire una fase di rifondazione e costituente”. Il nuovo partito ha già delle idee ben precise su cui lavorare: no al nucleare, no alla privatizzazione dell’acqua e sì al taglio di enti come le Province, ritenute inutili da Lombardo. La scelta del nome è affidata ad internet e al sito “lanaturalevoluzione.it”, dove tutti potranno dare il proprio contributo e suggerimento.
Ma Lombardo dovrà anche affrontare il problema della Miniera di Pasquasia. Infatti, la Digos, i Carabinieri e il nucleo patrimonio ambientale del Corpo Forestale hanno apposto i sigilli, procedendo al sequestro di tutta l’area, alla miniera di sali potassici di Pasquasia. Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Enna nell’ambito dell’inchiesta aperta nel gennaio scorso con l’ipotesi di inquinamento ambientale.
I reati contestati a Lombardo, all’assessore alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, e all’assessore all’Energia, Giosuè Marino sono: omissione di atti d’ufficio e gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento e mancati interventi di bonifica a tutela della salute. Su questo argomento il presidente della Commissione Attività Produttive all’Ars ha chiesto al Presidente Cascio di dedicare una seduta apposita del Parlamento su questo argomento.
Intanto, questo pomeriggio riprende l’attività dell’Aula con all’ordine del giorno i ddl sulla trasparenza della pubblica amministrazione e sulla riforma della legge elettorale. All’interno del Pd intanto prosegue il dibattito sull’appoggio o meno al Governo Lombardo. Roberto Ammatuna ritiene che il suo partito “debba avviare un dibattito che sia propedeutico anche a scelte coraggiose. L’attuale formula di governo aveva suscitato tante speranze ed altrettante istanze di cambiamento, ma – prosegue Ammatuna – non c’è stato alcun cambiamento”. Il parlamentare conclude dicendo che “occorre cambiare subito rotta, sia per riuscire ad ottenere pari dignità fra le forze della coalizione che sostiene questo governo regionale che all’interno del nostro stesso partito. E se per fare tutto ciò sono necessarie scelte coraggiose che si facciano al più presto”. Nel senso che se sarà necessaria una scissione, ben venga.
Tornando al calendario parlamentare, gli ultimi dieci giorni di marzo dovranno servire per esitare dalle commissioni i documenti finanziari per portarli in Aula prima di Pasqua. Se non si dovessero approvare in tempo utile, cioè entro la fine di aprile, Finanziaria e Bilancio, si scioglierà il Parlamento siciliano con l’indizione di nuove elezioni. Una iattura per la Sicilia, che vedrebbe bloccata ancora una volta la programmazione economica.
Una situazione politica non facile che non permette tra l’altro di affrontare a mente serena i problemi che dall’esterno premono sulla Sicilia: il coinvolgimento nelle azioni contro l’ex leader libico Gheddafi e l’invasione da parte dei clandestini dell’isola di Lampedusa, ma anche delle coste siciliane, visto che ormai i profughi arrivano fino alle coste della Sicilia. Per la cronaca sono 14.918 le persone dall’inizio dell’anno arrivati in Italia.
Sono quasi totalmente clandestini, perchè non possono definirsi richiedenti asilo e sono stati quasi tutti sistemati nei centri di accoglienza italiani che ora sono saturi”.
Lo ha detto il ministro dell’interno, Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa a conclusione del Consiglio dei ministri di ieri mattina.

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