A rischio le produzioni di qualità isolane - QdS

A rischio le produzioni di qualità isolane

Michele Giuliano

A rischio le produzioni di qualità isolane

sabato 02 Aprile 2011

Preoccupate le aziende agroalimentari siciliane e le organizzazioni di categoria per i problemi del settore. L’aumento dei costi di trasporto e i tempi lunghi di attraversamento dello stretto creano danni ai produttori

PALERMO – Le difficoltà degli agricoltori di fare arrivare in tempi utili la merce nei mercati, in particolare del Nord Italia e dei Paesi europei, superando i disagi dovuti alle iniziative di lotta del settore dell’autotrasporto, al momento impegnato in un tavolo di contrattazione con le istituzioni nazionali e locali, sta creando non pochi imbarazzi alle imprese siciliane. Specie ai grandi imprenditori del settore agroalimentare i quali hanno la necessità del servizio immediato per garantire la freschezza e la qualità del prodotto siciliano, soprattutto per quei marchi di eccellenza riconosciuti attraverso i Doc, Dop e Igp.
La mobilitazione dunque è d’obbligo in questi casi e fra i primi a muoversi in tal senso è stato il Consorzio di Tutela Igp “Pomodoro di Pachino” che ha avuto un confronto con il coordinamento della Camera di Commercio di Siracusa.
In realtà ad essere stati esposti sono i problemi che riguardano da vicino l’intera Sicilia: sul piatto le questioni dei costi di produzione e poi di inserimento delle produzioni nei mercati, nazionali ed esteri; le problematiche relative alla grande distribuzione, ma anche la necessità di essere competitivi, oltre che nella qualità, anche nella garanzia di collocazione del prodotto fresco nei mercati, in particolare del nord, attraverso i sistemi di trasporto che per lo più riguardano il gommato, evitando  il danno del deperimento delle merci. Sul tappeto anche le problematiche dell’autotrasporto, da tempo in agitazione e impegnato in un tavolo di contrattazioni con il governo centrale e regionale, per quanto riguarda la sicurezza, gli orari e i tempi di consegna delle merci, il continuo aumento dei costi di trasporto prima fra tutte il gasolio per autotrazione, soprattutto oggi con l’inasprirsi delle crisi libica e dei paesi del Nord Africa, e i tempi lunghi di attraversamento dello stretto di Messina, che pregiudicano per lo più il rispetto degli impegni di consegna delle merci.
“La Camera di Commercio – sottolinea il vice presidente della Cciaa di Siracusa, Giuseppe Gianninoto – deve diventare sempre più un luogo di discussione e di mediazione per il sistema delle imprese. Quindi in questo caso, compito primario è garantire la collocazione nei mercati dei prodotti agricoli di eccellenza del territorio anche attraverso accordi sinergici tra categorie produttive”.
La Coldiretti pone il suo accento maggiormente sull’eccessivo rialzo del costo del carburante: “In Sicilia il 90 per cento dei trasporti commerciali avviene su strada. L’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti, con il rischio concreto di una ripresa dell’inflazione. A subire gli effetti del caro benzina sono gli alimentari con ogni pasto che percorre in media quasi 2.000 chilometri prima di giungere sulle tavole. Il rischio che l’aumento del costo dei carburanti possa determinare un effetto valanga sulla spesa è particolarmente evidente per la crescente dipendenza per l’alimentazione dall’estero da dove arrivano prodotti che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola”.
 

 
L’approfondimento. Un Patto da “esportare” per superare la crisi
 
Il Consorzio di Tutela “Pomodoro Igp di Pachino” ha proposto alle associazioni datoriali agricole e alle associazioni degli autotrasportatori un Patto, attraverso la sottoscrizione di un protocollo aggiuntivo a quello nazionale e locale, a salvaguardia dell’economia del territorio, degli agricoltori così come del trasporto, che deve prevede, per i produttori, tempi certi ed adeguati di consegna della merce e, per gli autotrasportatori, l’impegno alla consegna rispettando i  tempi di apertura dei mercati. Il Patto dovrà  anche contenere l’impegno delle associazioni dei produttori e degli autotrasportatori a concordare insieme le forme e i tempi di lotta a sostegno delle legittime rivendicazioni dei due comparti, evitando cosi di danneggiare duramente le produzioni e le imprese del trasporto. Le associazioni agricole in questo modo saranno a fianco delle imprese dell’autotrasporto al fine di costruire una mobilità intermodale che permetta a queste imprese di trasportare le merci in condizione di massima sicurezza, rispettando i tempi e guadagni adeguati a coprire i costi. Una sinergia, della quale sarebbe ancora una volta garante la Camera di Commercio, quale Ente demandato alla tutela, alla crescita e alla promozione delle imprese.

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