Lavoro, manca la formazione - QdS

Lavoro, manca la formazione

Michele Giuliano

Lavoro, manca la formazione

giovedì 14 Aprile 2011

I dati occupazionali secondo Unioncamere sono preoccupanti: disoccupazione giovanile al 38%. Crescono le opportunità di trovare occupazione per chi è in possesso di laurea

PALERMO – I segnali non sono per nulla positivi sulle dinamiche del mercato del lavoro siciliano. Non che da queste parti, con l’aria che tira, ci si aspetta qualcosa di diverso. Ed effettivamente è proprio così e lo confermano le ultime rilevazioni sul monitoraggio dei fabbisogni occupazionali, realizzato dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, in collaborazione con il Ministero del Lavoro. Un sistema che dovrebbe rilevare le “dinamiche positive sui movimenti occupazionali” che fa riferimento al primo trimestre 2011, ma che in realtà in Sicilia rileva solo fattori negativi.
Anzitutto il primo dato che emerge è la registrazione di movimenti occupazionali di quasi 99.000 lavoratori dipendenti, dei quali 26.000 al Sud e nelle Isole, quindi Sicilia compresa. Sulla carta si dovrebbero intravedere in questi numeri dei passi in avanti, una sorta di boccata d’ossigeno per la Sicilia e per l’attuale situazione in cui versa il mercato del lavoro.
Invece Unioncamere proprio per l’Isola attesta che la riduzione occupazionale fa segnare un aumento costante. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 38 per cento, tenendo conto che sono esclusi dal dato i lavoratori del sommerso, gli invisibili del mercato del lavoro che in Sicilia sono davvero in tanti. Altro fattore importante è il processo di ristrutturazione in atto nelle piccole e medie imprese dell’industria e dei servizi, attraverso l’integrazione di figure professionali qualificate.
 
“Ed è proprio in questa dimensione – spiega il segretario generale dell’Ugl Sicilia, Giovanni Condorelli – che si verifica il job mismatch, ovvero il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, per grandi gruppi professionali: dal personale impiegatizio alla cura della persona, dagli operai specializzati ai cuochi. Sebbene l’indagine camerale dimostri una certa vitalità sul piano quantitativo della domanda di lavoro, dall’altro si registra la necessità di investire sulla formazione di qualità, uno dei nodi cruciali in Sicilia, perché essa rappresenta una leva per rendere la forza lavoro pronta alle richieste del mercato. Pertanto – conclude Condorelli – l’unica direttrice da seguire è di intervenire sulla riqualificazione professionale, creando delle sinergie tra le scuole, le università, gli enti di formazione e le imprese, per essere competitivi”.
Secondo Unioncamere crescono le opportunità di trovare un lavoro per quanti sono in possesso di una laurea o, soprattutto, di un diploma: ai titoli di studio più elevati le imprese sono infatti intenzionate a riservare il 53,2 per cento delle opportunità di lavoro. Si accentua inoltre in questo trimestre il turnover delle professioni operaie, visto che gli operai specializzati a carattere non stagionale di cui è stata programmata l’assunzione (e che rappresentano quasi il 30 per cento delle entrate) sembrano per lo più destinati a sostituire personale in uscita con un profilo meno qualificato. Che sia l’alba di una nuova primavera per il mercato del lavoro siciliano?
 

 
L’approfondimento. Le figure professionali più cercate sul mercato
 
Unioncamere si è spinta creando una sorta di “vetrina” per le migliori opportunità sul mercato del lavoro. All’interno delle professioni tecnico-scientifiche, il maggior numero di assunzioni non stagionali previsto dalle Pmi è destinato ai Tecnici amministrativi e finanziari (7.300 quelli che le imprese intendono assumere), seguiti dai Tecnici del marketing (3.500) e dai Tecnici dell’industria e delle costruzioni e disegnatori (3.300). Ed è proprio quest’ultimo profilo professionale che registra la maggior difficoltà di reperimento all’interno del personale tecnico: 34,6 per cento, contro una media generale del 28 per cento (quest’ultima sostanzialmente stabile rispetto all’intero 2010). Tra il personale impiegatizio, sono gli addetti alla segreteria quelli che dovrebbero avere le maggiori opportunità (4.900 le assunzioni previste), mentre, tra le professioni relative alle vendite e ai servizi, i commessi appaiono i più ricercati (5.700 le assunzioni previste nel trimestre), seguiti dai cuochi e camerieri (3.300). Da segnalare, in questo gruppo professionale, l’elevata difficoltà riscontrata dalle imprese a reperire alcune professioni che si occupano di servizi alla persona.

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