Turismo. Un’Isola poco attraente senza adeguata vetrina.
Turismo e Pil. In Sicilia il turismo contribuisce per il 9,5% alla formazione del Pil, lontani anni luce da realtà come la Valle D’Aosta e il Trentino, dove l’economia si regge per il 30% sull’industria blu.
Paesi del Bric. Gli abitanti di Brasile, Russia, India e Cina, i grandi Paesi emergenti in grado di smuovere ingenti economie, preferiscono altre destinazioni ad una Sicilia poco organizzata e con scarsi servizi.
La Sicilia e il turismo, un binomio tanto naturale quanto sottodimensionato per le potenzialità che potrebbe esprimere. E così, se il turismo oggi pesa sul Pil italiano per il 10,4% – Berlusconi recentemente ha detto di voler raggiungere l’obiettivo 20% in pochi anni – in Sicilia l’industria turismo contribuisce solo per il 9,5% alla formazione del Prodotto interno lordo: sotto la media italiana e lontana da altre regioni che hanno puntato tutte le loro fiches sull’accoglienza. In Valle d’Aosta il settore contribuisce per oltre il 36% alla formazione del Pil della regione, in Trentino per il 29%, in Toscana per il 15,8%, in Liguria per il 15,2%, in Veneto per il 14%. A mancare in Sicilia sono soprattutto i visitatori stranieri che rappresentano la più importante fonte di ricchezza per altre regioni italiane. (
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