Forti reazioni da parte delle associazioni dei consumatori. Federconsumatori ed Adusbef parlano di una “inaudita corsa del prezzo della benzina” sottolineando che “di fronte a questa gravissima situazione, finora, il Governo è stato capace solo di aumentare l’accisa sui carburanti facendo crescere le ricadute fino a 268 euro annui per i costi diretti”. Le due associazioni chiedono l’istituzione di una Commissione istituzionale sui prezzi, il blocco settimanale degli aumenti, e “la razionalizzazione e completa liberalizzazione della rete anche attraverso l’apertura della vendita presso il canale della grande distribuzione”.
Prezzo medio nazionale rilevato da Prezzibenzina.it lo scorso martedì 1,559 €/L.
Nell’Isola, i livelli di prezzo nelle ultime settimane si erano stabilizzati, ma ora hanno ripreso a correre e anzi, acquistare carburante in Sicilia, è sempre più caro che nel resto d’Italia. Dei sei listini monitorati ieri, Ip (1,604 €/l), ha superato la soglia tanto temuta. La compagnia petrolifera è seguita da Total Erg (1,588 €/l), Q8 (1,580 €/l), Eni (1,573 €/l), Esso (1,561 €/l) e dagli indipendenti (1,521 €/l). Sp Energia siciliana vola a ddirittura a 1,616 €/l.
Diesel
Anche i listini diesel hanno cavalcato l’onda dei rincari: Ip è risultata essere la compagnia più cara in Sicilia con 1,505 €/l; seguono in questa classifica tanto temuta dal consumatore Total Erg (1,498 €/l), Q8 (1,491 €/l), Eni (1,472 €/l). Prezzo medio nazionale 1,463 €/l.
Gpl
Il prezzo medio nazionale monitorato ieri per il comparto gpl è stato di 0,776 €/L.
In Sicilia la compagnia più cara è stata l’Eni (0,809 €/l), seguita da Esso (0,804 €/l) e Ip (0,799).
Cori di proteste
Dello stesso tono di Adusbef e Federconsumatori, le critiche dell’Adoc, secondo la quale i consumatori italiani “spendono circa 250 euro in più l’anno rispetto alla media europea e a causa dei continui rincari del prezzo della verde l’aggravio è di altre 200 euro l’anno”.
Rispetto alla media europea, rilevano, “da noi un litro di verde costa il 13,4% in più. Al confine il risparmio è garantito, in Svizzera si spende l’11,9% in meno”.
I petrolieri replicano ai consumatori e si difendono sottolineando che “i recenti andamenti dei prezzi dei carburanti sono assolutamente in linea con l’evoluzione delle quotazioni internazionali che per la benzina nell’ultimo mese sono cresciute di oltre 2 centesimi euro/litro rispetto ad un prezzo Italia (ossia il prezzo al consumo al netto delle tasse rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico) aumentato della stessa entità (2 centesimi euro/litro)”.
Inoltre, allo stato attuale è del tutto fuorviante continuare a riferirsi ad un prezzo massimo di listino dal momento che la realtà sul territorio è molto più articolata e presenta su circa 10.000 impianti prezzi praticati addirittura inferiori a quelli europei, con possibilità di risparmi significativi per il consumatore attento.