Gli utenti possono giudicare i servizi - QdS

Gli utenti possono giudicare i servizi

Nicola Digiugno

Gli utenti possono giudicare i servizi

giovedì 05 Maggio 2011

Forum con Salvatore Paolo Cantaro, direttore generale Asp 2 Caltanissetta

Il consuntivo della sua attività nell’ultimo anno?
“È stato un anno, o poco più, dedicato, in larga misura, ad obiettivi di normalizzazione dell’azione amministrativa. Ci siamo trovati di fronte a diversi contenziosi con ditte, che gravavano pesantemente, ora conclusi. Complessivamente, i crediti vantati da fornitori si aggirano intorno ai 30 milioni di euro. Abbiamo chiuso con soddisfazione anche un contenzioso con la ditta aggiudicataria della Radioterapia di San Cataldo, mentre il servizio è già in funzione”.
Il servizio di Radioterapia apre nuove prospettive?
“Rappresenta certamente un obiettivo rilevante, come l’Emodinamica del resto. Vorrei sottolineare anche la valenza degli screening, che effettuiamo a beneficio delle donne della provincia. Ha avuto grande successo la relativa campagna promozionale. Persino i due Vescovi che operano nel territorio, monsignor Russotto e monsignor Pennini, sono scesi in campo per diffondere messaggi di sensibilizzazione. Una sinergia imporante”.
A che punto è il potenziamento del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia?
“Proprio di recente abbiamo ricevuto la commissione consiliare comunale permanente della Sanità, che ha preso atto degli impegni mantenuti da parte nostra nei confronti dei cittadini. Stiamo continuando a lavorare non solo sul Pronto soccorso del capoluogo, ma anche su quello di Gela, i due poli più importanti. A Gela con interventi di ristrutturazione dell’intero Padiglione C. A Caltanissetta abbiamo previsto un allargamento del Pronto soccorso di almeno 600 metri quadrati, con la consegna dei locali adiacenti all’attuale sede. Da diversi mesi, nella struttura nissena, lavorano altri dieci infermieri, oltre a quelli che già effettuavano servizio nello stesso posto. Inoltre, abbiamo istituito la figura dell’infermiere di osservazione breve, che ha il compito di valutare la modifica del codice assegnato. Un monitoraggio costante”.
Gli utenti hanno la possibilità di giudicare il vostro lavoro?
“Abbiamo sistemato delle urne per la rilevazione anonima del parere degli utenti, proprio nei locali del Pronto soccorso del Sant’Elia. Giudizio favorevole per la valutazione sul personale, infermieri e medici. Sottolineo che i nostri infermieri si formano in un centro di Reggio Emilia. Li mandiamo a gruppi di tre alla volta. Lamentele sono state registrate sulla pulizia dei locali. Abbiamo provveduto con una ditta esterna, che fa tre passaggi ulteriori rispetto a quelli che fa il nostro personale nell’area del Pronto soccorso. Naturalmente non abbiamo finito di chiedere pareri e giudizi. Le urne sono sempre lì e periodicamente andremo a verificare il grado di soddisfazione dell’utenza".
Qual è la situazione a San Cataldo?
“A San Cataldo opera un Presidio territoriale d’emergenza (Pte), estremamente apprezzato dai cittadini, che dall’inizio dell’anno ha erogato circa 800 prestazioni, un bel numero. Non abbiamo abbassato assolutamente il livello d’intervento della struttura, anche se il presidio non è più ospedaliero. Il Pte lavora su livelli standard e decongestiona considerevolmente il Pronto soccorso del Sant’Elia, al quale si può fare ricorso per le situazioni di una certa gravità. Inoltre, a San Cataldo, è già operativa la lungodegenza, in locali ristrutturati con arredamento di qualità. In ogni stanza c’è un televisore. Spazio anche alla riabilitazione e all’hospice. Attiveremo anche due posti letto per l’osservazione dei pazienti in coma vigile. Il tutto entro giugno con servizi subito operativi”.
Altri obiettivi che intendete raggiungere?
“Abbiamo puntato le nostre attenzioni anche su Mussomeli, per la realizzazione di un importante servizio sul piano sociale e quello medico: un centro di dialisi. Mussomeli è un centro che si trova all’estremità della provincia, che può contare su una viabilità poco efficace. Mi riferisco alle strade di collegamento con altri centri del nisseno, in condizioni non ottimali. Un massiccio numero di pazienti deve spostarsi necessariamente per la dialisi, affrontando viaggi lunghi e dispendiosi. Stiamo completando i lavori, ritengo che nel volgere di pochi mesi anche questo servizio sarà operativo a pieno regime fra la soddisfazione non solo nostra, ma di quanti potranno evitare trasferte frequenti, peraltro costose e faticose”.
 

 
Personale ridotto di quattrocento unità. Bilancio in pareggio, Pec e web aggiornato
 
La situazione del personale?
“è stata approvata la pianta organica, nello scorso mese di marzo, da parte dell’assessorato regionale alla Sanità. Si è proceduto ad un riequilibrio sostanziale della situazione, su diverse figure professionali, con un significativo arretramento. Si è passati da circa 3.300 unità a 2.900 circa. Ci siamo posti degli obiettivi e, tra l’altro, abbiamo fissato il numero degli infermieri a 1.050. Lo riteniamo ottimale per l’Azienda, certamente una buona base di partenza. Nei piccoli presidi gli organici andavano necessariamente rivisti e lo abbiamo fatto, in un’ottica di adeguamento. Il riferimento è a Mazzarino, Mussomeli e Niscemi. Ora vanno potenziati i servizi di Radiologia e Pronto soccorso. Va incrementato pure il numero di anestesisti. Sia chiaro, non dipende solo da noi, ma anche dalla Regione. E’ giusto sottolinearlo”.
Come avete chiuso il Bilancio 2010?
“Abbiamo chiuso in pareggio, con tutti gli obiettivi raggiunti. Per noi, un motivo di grande soddisfazione”.
Fate uso della Pec? Quali servizi offrite sul vostro sito internet?
“Alla Pec ci siamo adeguati subito. Il sito è aggiornato. Abbiamo messo in evidenza gli indirizzi di posta elettronica dei nostri Urp, Uffici relazioni con il pubblico, attraverso i quali dialoghiamo costantemente con la nostra utenza. Un servizio gradito da quanti ci scrivono. Collegandosi, gli utenti possono prendere visione anche della Carta dei servizi dell’Azienda in tema di assistenza sanitaria”.
 

 
Curriculum
 
Salvatore Paolo Cantaro, manager dell’Asp nissena, è nato nel 1949 a Caltagirone. Si è laureato nel 1974 in Medicina e chirurgia. Nel 1977 si è specializzato in Otorinolaringoiatria e ha svolto attività all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Nel 1985 ha ottenuto la specializzazione in Igiene e medicina preventiva, discutendo la tesi “Standard di rispondenza e criteri organizzativi dell’ospedale”. è stato vice direttore sanitario all’Usl 35 di Catania e direttore sanitario dell’Azienda ospedali Vittorio Emanuele, Ferrarotto e San Bambino.

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