Ddl appalti ieri in commissione Ars - QdS

Ddl appalti ieri in commissione Ars

Marina Pupella

Ddl appalti ieri in commissione Ars

mercoledì 11 Maggio 2011

Lombardo: il testo di riforma, non recepito come emendamento alla Finanziaria, sarà esitato in tempi brevissimi. Ance all’attacco: “Preferite le temporanee illusioni occupazionali (320 mln) dei cantieri di lavoro”

PALERMO – Il tanto discusso Ddl di riforma degli appalti, che prevede importanti modifiche normative in materia, concertato e definito a più riprese dalle associazioni di categoria e dal Governo regionale, ieri pomeriggio è approdato alla commissione Lavori pubblici dell’Ars, per essere esaminato alla presenza dell’assessore regionale Pier Carmelo Russo, suo principale artefice.
Lo ha assicurato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, durante la conferenza stampa organizzata a Palazzo d’Orleans per illustrare le novità relative all’inchiesta che lo vede coinvolto. “La proposta di legge sugli appalti, che come sapete l’Aula aveva stralciato dalla Finanziaria- spiega un sereno Lombardo- verrà discussa oggi ed esitata nel più breve tempo possibile. Proprio oggi ho parlato personalmente col presidente Mancuso, che mi ha dato assicurazioni in merito”.
La strada è stata tracciata e domani (oggi per chi legge) sempre in Commissione saranno consultati anche i rappresentanti delle associazioni, che vede in prima fila l’Ance, autrice di un duro “j’accuse” contro l’Assemblea, rea di non aver tenuto in considerazione le ragioni delle imprese che invocano sviluppo e lavoro. Eppure, questo secondo atto che potrebbe decidere il lieto fine di quella che sembra più una commedia degli errori shakespeariana, non soddisfa l’associazione dei costruttori, che questa volta punta il dito contro la Regione, “la quale- afferma il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito- manca nuovamente all’appuntamento e punta invece su temporanee illusioni occupazionali, stanziando 320 milioni di euro per cantieri di lavoro che impegneranno disoccupati per pochi mesi, sottopagati a 30 euro al giorno per produrre quasi nulla e ritornare disoccupati e senza prospettive. Dopo il mancato inserimento nella Finanziaria dell’emendamento – prosegue- che consentiva di escludere i ribassi anomali nelle gare d’appalto fino a 5 milioni di euro, il governo si era impegnato a ripresentare oggi la norma in Aula.
Invece l’Ance Sicilia ha solo ricevuto una convocazione per domani da parte della competente commissione legislativa dell’Ars, ed è pure caduto nel vuoto l’appello dell’associazione per il recepimento automatico di questa stessa riforma che è già stata inserita nel Decreto per lo sviluppo varato dal governo nazionale. Ha ragione il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – rimarca Ferlito – quando sostiene che le imprese non hanno bisogno di incentivi, ma di riforme e di fatti concreti per sostenere la crescita del Paese”.
Gli fa eco Filippo Ribisi, coordinatore di Rete imprese Italia Sicilia che da Roma, dove è impegnato nell’assemblea che celebra il primo anno del soggetto di rappresentanza unitario del mondo delle Pmi, fa sapere: “Noi di Rete imprese siamo fiduciosi che il governo regionale porti avanti il Tavolo per lo sviluppo e le emergenze della regione, così come è stato concordato con il presidente Lombardo”. E anche su questo punto Lombardo ha fornito dei chiarimenti “la costituzione di una cabina di regia per arginare la crisi delle imprese è un’iniziativa che stiamo portando avanti encomiabilmente. Presto vedrà la luce, visto che non dovrà essere sottoposto al vaglio dell’Aula”.

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