Il territorio ha bisogno di nuove infrastrutture - QdS

Il territorio ha bisogno di nuove infrastrutture

Desiree Miranda

Il territorio ha bisogno di nuove infrastrutture

martedì 17 Maggio 2011

Forum con Giovanni Francesco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa
 

Presidente Antoci, qual è la stato dell’arte delle infrastrutture in provincia di Ragusa? Un gap pagato finora a caro prezzo per lo sviluppo economico del territorio…
“Sulla realizzazione delle infrastrutture abbiamo puntato molto e non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non abbiamo mai mollato la presa, non a caso mercoledì stiamo organizzando una manifestazione di protesta a Roma per chiedere al ministro dell’Economia Giulio Tremonti la frima del decreto ministeriale per accelerare le procedure per l’apertura dell’aeroporto di Comiso. Inizialmente la manifestazione di protesta era stata programmata anche per il raddoppio della strada Ragusa-Catania, ma proprio nei giorni scorsi Tremonti ha firmato l’atto per avviare la comparazione delle offerte per individuare il concessionario che dovrà realizzare l’opera. Insomma, un passo avanti è stato fatto dopo le nostre insistenze ma questo non significa che abbasseremo la guardia. Ma non c’è solo la Ragusa-Catania. Non trascuriamo ad esempio l’iter per il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela, siamo interessati fortemente alla realizzazione dei lotti di Ispica, Modica e Scicli. Cercheremo di spingere per accelerare i tempi per le gare di appalto. I fondi ci sono e se tutto va bene entro l’anno questi tre lotti potrebbero essere appaltati e i lavori completati entro quattro anni”.
Per il raddoppio della Ragusa-Catania qualcosa si muove.
“La situazione è in divenire. In cinque anni potrebbe essere fruibile poiché esiste un progetto di finanza per 800 milioni di euro di cui circa metà di derivazione pubblica, e l’altra metà di provenienza privata. Il promotore finanziario ha realizzato un progetto preliminare che è stato approvato in ogni sua parte dal Cipe. Lo scorso luglio il Cipe ha anche approvato lo schema di convenzione da porre a base di gara, come prevede la legge, che ora il ministero dell’Economia ha rivisto imponendo alcune prescrizioni. Aspettiamo l’approvazione del Cipe di questo nuovo schema di convenzione affinché l’Anas faccia partire la comparazione delle offerte in campo: una è quella del promotore e le altre offerte sono state presentate da altri due raggruppamenti di imprese. Il comitato ristretto che segue l’iter per la Ragusa-Catania il 18 maggio incontrerà a Roma il dirigente generale dell’Anas per le procedure di project financing Settimio Nuccio, per avere contezza degli ultimi sviluppi sulla vicenda”.
Nella sua agenda trovano spazio anche la variante della S.S. 115 Vittoria-Comiso.
“Sulla variante della Statale 115 Vittoria-Comiso abbiamo pronto il progetto, soltanto che bisogna reperire i fondi. Servono almeno 100 milioni di euro che potrebbero essere reperibili con i fondi del Piano per il Sud. La Provincia, poi, grazie ai fondi ex Insicem ha predisposto la progettazione esecutiva per i collegamenti viari tra le grandi infrastrutture della provincia: dall’autoporto di Vittoria, all’aeroporto di Comiso, all’autostrada Ragusa-Catania, al porto di Pozzallo”.
Quanti sono i fondi ex Insicem e come sono stati spesi?
“In totale sono 58 milioni di cui la metà sono già impegnati per il collegamento con l’aeroporto e il collegamento tra il porto di Pozzallo e l’autostrada. Per il primo sono stati previsti circa 15 milioni di euro, mentre per il secondo circa 5. Tutte queste opere sono fondamentali per un territorio che può contare solo sulla strada come tipologia di collegamento. I nostri cittadini non possono scegliere di muoversi in treno perché il trasporto ferroviario non è per nulla competitivo, quindi stiamo cercando di assicurare al territorio collegamenti viari semplici, sicuri e comodi per tutti”.
Qual è la situazione dell’aeroporto di Comiso? Quando sarà aperto?
“È pronto, ma non è certificato. Anche qui serve la firma del ministro Tremonti per avere la copertura finanziaria per il servizio dei controllori di volo. Abbiamo promosso la manifestazione a Roma per il 18 maggio perché la provincia di Ragusa non può permettersi il lusso di tenere ancora chiuso uno scalo che potrebbe cambiare il volto economico della provincia. L’utilità di Comiso è stata rilanciata anche dall’emergenza Etna che ha portato alla chiusura di Fontanarossa per 36 ore. L’obiettivo, come sostenuto da sempre dal presidente dell’Enac Vito Riggio è di realizzare il sistema aeroportuale della Sicilia orientale con Catania-Comiso”.
Cosa occorrerebbe fare dunque?
“Il 18 maggio (domani, ndr) protesteremo davanti al ministero per l’Economia con tutti i sindaci dei Comuni iblei perché vogliamo l’aeroporto di Comiso operativo entro l’anno”.
 

 
Economia turistica legata alle nuove opere. Tagli al bilancio del 40 per cento
 
Parliamo di turismo, argomento estremamente collegato con le infrastrutture. Qual è la situazione?
“Stiamo cercando di incrementare quella che dovrebbe essere la vocazione naturale della Sicilia. Il porto di Marina di Ragusa, ad esempio, non è ancora del tutto decollato poiché mancano le infrastrutture a corollario. Le piccole imbarcazioni non portano molto flusso di denaro, ma sono sicuro che aeroporto e porto turistico insieme siano un grande potenziale. Abbiamo anche costituito un distretto turistico con gli altri comuni della provincia e alcuni del catanese: è già operativo e speriamo che porti finanziamenti importanti. Al momento puntiamo molto sul turismo enogastronomico e sull’effetto Montalbano e in questo il nostro sviluppo alberghiero ci aiuta tanto”.

Qual è lo stato dell’informatizzazione alla Provincia?

“Siamo all’avanguardia. Non ci manca nulla, anzi insieme all’Università di Pisa stiamo portando avanti un progetto di abolizione totale della carta con l’utilizzo di scrivanie virtuali”.
Gli obiettivi per il futuro?
“Completare le opere iniziate e avviare le grandi infrastrutture; lavorare sempre più per un turismo ecosostenibile e cercare di trovare un soluzione per l’Università che purtroppo non può rimanere sempre sulle spalle del Comune e della Provincia, considerando anche i tagli continui che il nostro bilancio subisce. Quest’anno taglieremo circa il 40% in ogni capitolo e l’Università ha una spesa notevole. Speriamo di trovare presto una soluzione”.
 

 
Curriculum
 
Giovanni Francesco Antoci è nato a Ragusa il 28 gennaio del 1947. Dal 1985 al 1991, per ben 6 anni, è stato sindaco della sua città. Nel 1992 con la lista della Democrazia cristiana è stato eletto alla Camera dei deputati, ed è stato componente della commissione Attività produttive ed è rimasto in carica per tutta la durata della XI legislatura. Antoci è membro del partito dell’Udc (Unione di centro). Già eletto presidente della Provincia al primo turno nel 2001, nel 2007 è stato riconfermato presidente della Provincia con 98.269 voti pari al 65,38% dei consensi totali.

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