Fotovoltaico: Italia uno dei paesi dove la burocrazia è il vero freno - QdS

Fotovoltaico: Italia uno dei paesi dove la burocrazia è il vero freno

Bartolomeo Buscema

Fotovoltaico: Italia uno dei paesi dove la burocrazia è il vero freno

giovedì 26 Maggio 2011

Un consorzio finanziato dall’Ue, Pv Legal, ha il compito di snellire le procedure. Come in Spagna e Repubblica Ceca, si registra un aumento tortuoso delle norme

CATANIA – Avviato nel luglio del 2009, il consorzio Pv Legal finanziato dal programma europeo Intelligent Energy Europe, che statutariamente ha l’obiettivo di ridurre gli ostacoli burocratici e amministrativi che frenano lo sviluppo del fotovoltaico, ha cominciano a dare i primi frutti.
Il consorzio, che riunisce alcune tra le maggiori associazioni di categoria del fotovoltaico in Europa, ha già favorito un sensibile snellimento del quadro burocratico-amministrativo in Slovenia e in  Grecia. In quest’ultima nazione, già dall’estate 2010, esiste una procedura di tipo “one stop shop “che permette di concentrare l’atto autorizzativo in un solo passaggio. Anche in Slovenia la procedura per l’installazione d’impianti su edifici storici è stata semplificata favorendo così l’installazione  d’impianti di piccola e media taglia sui tetti degli edifici.
Purtroppo, in Spagna e nella Repubblica Ceca si registra un incremento della tortuosità delle procedure autorizzative che palesemente rallentano la connessione in rete degli impianti fotovoltaici.
E l’Italia? Diciamo subito che siamo stiamo scontando una fase magmatica foriera di incertezze e confusione. Come dimostra la sofferta approvazione del Conto energia 2011-2013 e delle Linee guida nazionali. A cui, come la “ciliegina sulla torta”, si è aggiunta la chiusura, dal 31 maggio 2011 del III Conto energia sancita dal “Decreto Romani” e la nascita del IV Conto energia entrato in vigore il 6 maggio e operativo dal 1° giugno 2011.
È uno scenario nebuloso nel quale il Consorzio Pv Legal cerca di far luce con la pubblicazione di un aggiornamento del proprio database che elenca una sequela di procedure burocratiche che rallentano lo sviluppo del fotovoltaico, in Italia e in Europa.
Ma il data base, che è oggi la più completa banca dati pubblica e gratuita disponibile, contiene anche i rimedi possibili alle barriere burocratiche, proponendosi come uno strumento prezioso per utenti, installatori e attori istituzionali. In particolare, per ciascuno dei dodici Paesi partner, tra cui l’Italia, sono elencate raccomandazioni dettagliate su come migliorare il quadro burocratico e le lungaggini amministrative che costituiscono uno strumento indispensabile per la riduzione dei costi d’impianto che, in definitiva, dovrebbe portare al raggiungimento della” grid-parity” che rappresenta un insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali per tutte le categorie di utenti e per tutte le fasce orarie.

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