Desertificazione, una minaccia. Sette milioni per la prevenzione - QdS

Desertificazione, una minaccia. Sette milioni per la prevenzione

Massimo Mobilia

Desertificazione, una minaccia. Sette milioni per la prevenzione

venerdì 27 Maggio 2011

Sulla Gurs del 20 maggio il bando firmato dal dirigente del dipartimento regionale Ambiente, Arnone. Entro il 19 giugno, i Comuni interessati dovranno presentare una scheda-progetto

PALERMO – È alto e particolarmente avvertito in Sicilia il problema ambientale della “desertificazione”: su 390 Comuni, 51 sono classificati tra le aree di livello “Critico 2”, cioè quelle a maggior rischio per una percentuale uguale o superiore al 50% del territorio, secondo quanto riportato nella Carta della sensibilità alla desertificazione della Regione siciliana, incluse le isole minori che vengono ricomprese in questa famiglia per gli evidenti svantaggi derivanti dalla loro insularità.
A questi soggetti è rivolto un bando del dipartimento regionale dell’Ambiente, approvato dal dirigente Giovanni Arnone circa un mese fa e pubblicato sulla Gurs del 20 maggio scorso, dove vengono messi in campo 7 milioni di euro a valere sui fondi europei, per attuare la linea del Po Fesr 2007/2013 per “interventi di prevenzione dei fenomeni di desertificazione”.
L’avviso pubblico della Regione, in particolare, invita gli enti interessati a presentare manifestazioni di interesse per la costituzione di un “parco progetti regionale”, volto proprio a mitigare il rischio della desertificazione.
I sette milioni resi disponibili serviranno a coprire il 100% degli interventi ritenuti idonei, fino ad un massimo di 2 milioni di euro a progetto.
Con la possibilità di consultare tutta la documentazione necessaria sui siti internet euroinfosicilia.it o artasicilia.eu, i Comuni interessati dovranno presentare al dipartimento dell’Ambiente, entro il prossimo 19 giugno, una “Scheda di proposta progettuale” con valenza meramente conoscitiva sulla tipologia dell’intervento proposto. Il dipartimento, a sua volta, entro il 19 luglio, avrà cura di invitare gli Enti locali idonei a presentare i progetti definitivi entro i successivi due mesi.
Nella selezione, valida per stilare una graduatoria a punteggio, si terrà conto del contenuto innovativo del progetto e della vastità di territorio da sottrarre al rischio desertificazione, ma anche l’adozione di provvedimenti di stabilizzazione e copertura vegetale delle scarpate e di regimazione delle acque, di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e per dimostrare l’utilità della mitigazione dei dissesti, e di azioni per la riduzione dei fenomeni di erosione costiera, anche in linea con gli interventi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2007/2013 per il settore forestale. Gli stessi criteri serviranno anche per esprimersi sulle Valutazioni ambientali strategiche (Vas).
A supporto dei progetti andranno presentate anche una relazione geologica, una relazione agronomico-vegetale, un’analisi paesaggistica, una stima del processo erosivo annuo della superficie coinvolta, uno specifico piano di manutenzione per mantenere efficienti le opere realizzate per i primi tre anni e un idoneo piano di monitoraggio, anch’esso almeno triennale, per valutare l’efficacia degli interventi. Previsti tre ambiti territoriali di intervento: il primo prevede interventi di “ricostruzione naturalistica” attraverso la selvicoltura, sulle aree a rischio con vegetazione autoctona degradata arbustiva (macchia) ed erbacea (prateria).
Il secondo ed il terzo ambito prevedono interventi antierosivi, di regimazione superficiale delle acque e di protezione del suolo, attraverso tecniche di “ingegneria naturalistica”, per territori soggetti rispettivamente ad intensi ed evidenti erosioni superficiali.

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