Ambiente. I ritardi sull’applicazione delle direttive europee.
Il punto. La Regione siciliana ha pronta da luglio la bozza del Piano qualità dell’aria, indispensabile per monitorare gli agenti inquinanti e applicare i conseguenti provvedimenti a tutela della salute.
L’ostacolo. Trovati anche i fondi necessari per finanziare Arpa e monotiraggio. Ma occorre rivedere il testo perché sono subentrate altre norme e parametri. Intanto il procedimento alla Corte Ue è iniziato.
PALERMO – L’aria avrà un notevole peso specifico nel determinare i futuri successi del Governo regionale. L’Unione europea continua a minacciare sanzioni – la procedura di infrazione comunitaria per i superamenti al limite di particolato nelle città italiane compie nuovi passi – e così la Sicilia potrebbe venire colpita da multe sino a 700 mila euro al giorno. La Regione è carente di strumenti di controllo dell’aria, in quanto il Piano regionale è sostanzialmente bloccato, e le uniche novità consistono nei cosiddetti questionari di deroga per determinati inquinanti, elaborati dall’assessorato regionale all’Ambiente, che dovrebbero congelare il proseguimento della procedura di infrazione. Ma non ci sono certezze, e intanto i siciliani si ammalano (e alcuni muoiono) di mal d’aria. (
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