Le predette sanzioni sono state motivate adducendo la cattiva trasparenza da parte dei predetti vettori, nell’ambito delle prenotazioni online da parte dei consumatori. Infatti, si è riscontrata una consistente differenza tra il prezzo effettivo dei biglietti pubblicizzato attraverso i diversi canali e quello scaturente dalla prenotazione on line degli stessi. Sovente, trattasi della separata, incompleta o mancata informazione in merito al supplemento relativo alla carta di credito, addebito visualizzabile solo al momento della selezione della carta di credito da parte del cliente.
Ma c’è di più, dai controlli effettuati dall’Antitrust, si è riscontrato come questi costi aggiuntivi sono quasi sempre superiori a quelli richiesti dai vari circuiti che fanno capo alle carte di credito. Ma allora, è lecito domandarsi: in tutto questo, chi ci guadagna? Data l’entità delle multe irrogate (80 mila euro ad Alitalia, 75mila a Bluexpress, 55mila a Air Italy e 35mila a Germanwings) qualche sospetto è lecito.
Oltre alle somme richieste in esubero rispetto a quanto dovuto generalmente ai circuiti delle carte di credito, Alitalia e Germanwings sono state multate (con sanzioni, rispettivamente di 25 mila e 15 mila euro) anche perchè sui rispettivi siti le informazioni relative alle condizioni tariffarie o alle condizioni generali di trasporto erano redatte soltanto in lingua inglese.
Ma se le prenotazioni on line presentano delle insidie quando effettuate sul sito dei singoli vettori, non risultano di certo più semplici quando si eseguono sui siti dei canali alternativi particolarmente noti e pubblicizzati sul web.
Non ci resta che provare a prenotare gli stessi voli sui diversi canali on line, per lo stesso numero di persone, per la stessa destinazione, per la medesima durata del soggiorno ma in diverse giornate e vedere se e cosa cambia oppure se e cosa ci viene nascosto o incluso solo alla fine della prenotazione.
Ho simulato la prenotazione (con una carta di credito Visa) di un volo Catania – Roma, per due persone, dal 24 giugno 2011 all’1 luglio 2011, con Expedia, Windjet, Vola gratis ma senza selezionare le varie assicurazioni previste per il caso di rimborsi a seguito di annullamento della prenotazione, cancellazioni ecc. Si va dall’importo totale di € 162,16 previsto da Expedia (esclusa la differenza per la tariffa bagagli, che sul sito si dichiara non essere stata aggiornata) a quello di € 236,16 di Volagratis.
Poi ho simulato la medesima prenotazione con Blu-express, Alitalia ed il portale Opodo (il quale combina due vettori per andata e ritorno) e si va dal prezzo totale di € 169,92 (previsto da Blue-express, al prezzo di Alitalia di € 255,84 (costi della carta esclusi ma che sono ben indicati).
Da inchieste effettuate prima dei provvedimenti adottati dall’Antitrust si evince che la commissione viene stabilita direttamente dalla compagnia e può variare frequentemente, tanto che questi portali tratterrebbero soltanto 2 euro per i costi amministrativi. Ma il resto dei soldi a chi va? Questo ancora non è stato chiarito neanche dall’Antitrust, che continua a tenere sotto controllo la situazione per difendere i consumatori da eventuali abusi.