Logistica, la Sicilia paga il conto. L’inefficienza è pari a 2 miliardi - QdS

Logistica, la Sicilia paga il conto. L’inefficienza è pari a 2 miliardi

Massimo Mobilia

Logistica, la Sicilia paga il conto. L’inefficienza è pari a 2 miliardi

mercoledì 01 Giugno 2011

Convegno Uniontrasporti: la scadente dotazione infrastrutturale colloca l’Isola sotto il 10° posto nazionale. “I Paesi che crescono di più, come la Germania, puntano sugli investimenti”

PALERMO – Più che una notizia è un’ulteriore conferma quella emersa alla presentazione dei programmi attuativi e delle linee strategiche di sviluppo per il territorio siciliano nel Piano nazionale della logistica 2011-2020: “la dotazione infrastrutturale della Sicilia è scadente e l’Isola si colloca al di sotto del decimo posto nel confronto con le altre regioni”. I dati sono stati resi noti alla Camera di Commercio di Palermo in un incontro promosso da Uniontrasporti, nell’ambito di un accordo sottoscritto tra Unioncamere e la Consulta generale per l’Autotrasporto e la Logistica del ministero delle Infrastrutture, volto a promuovere, sviluppare e diffondere presso i sistemi locali di impresa il nuovo strumento di pianificazione.
“Il Piano della logistica avrà un forte impatto sulle imprese di ogni singolo territorio – ha dichiarato il direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili – Le azioni previste permetteranno di ridurre l’inefficienza logistica che, secondo la stima della Banca d’Italia, in Italia è pari a 40 miliardi di euro all’anno”. Gli fa eco il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Bartolomeo Giachino secondo cui “i paesi d’Europa che sono cresciuti di più negli ultimi anni sono quelli che hanno puntato sulla logistica, come ad esempio la Germania dove è il terzo settore dell’economia. L’Italia ha una notevole potenzialità di crescita, ma al contrario della Germania ha meno di un milione di occupati. Nell’attesa che si realizzino le grandi infrastrutture, dobbiamo cominciare a tagliare l’inefficienza logistica di 10 punti l’anno – ha spiegato Giachino – cioè 4 miliardi di euro che valgono 0,3 punti di Pil. Negli ultimi dieci anni il nostro Paese è cresciuto di 0,9 punti all’anno, soltanto con l’efficienza logistica possiamo spingere di un terzo rispetto a quanto siamo cresciuti ultimamente”.
L’incontro di Palermo è servito però soprattutto ad illustrare le strategie previste nel Piano per costruire “un’articolata intelligenza logistica che prevede l’ottimizzazione dei nodi intermodali ed il miglioramento della produttività del settore trasporti, dei porti e degli interporti della Sicilia”. Il sottosegretario Giachino ha infatti ricordato che “la Sicilia ha un costo di inefficienza logistica pari a circa 2 miliardi di euro e, nell’attesa che si realizzino le grandi infrastrutture come il Ponte sullo Stretto, l’alta velocità e le autostrade, il Governo ha deciso di puntare sull’efficienza logistica già da oggi”. In particolare, delle 51 azioni a costo zero individuate nel Piano, cioè frutto di norme, tre avranno maggiore impatto sulla Sicilia.
Come lo sportello unico doganale che, secondo quanto dichiarato dal direttore di Uniontrasporti, sarà attivo tra 2-3 mesi e semplificherà le operazioni di importazione ed esportazione, con un conseguente snellimento burocratico che porterà ad una riduzione dei costi e dei tempi. “Si è stimato – ha spiegato Fontanili – che per le operazioni di ottenimento della documentazione di import ed export occorrano 68 permessi a 18 enti diversi tra certificati e licenze”. Nei porti italiani infatti, quando entra un container ci impiega in media 10 giorni per uscire, osserva Giachino, mentre nel porto di Rotterdam ad esempio ne basta solo uno, “possiamo restare competitivi solo con lo sportello unico doganale”.
A favore della Sicilia c’è poi la norma, inserita nella legge 127/2010, che definisce i tempi d’attesa per il carico e lo scarico delle merci: riconosce agli autotrasportatori una franchigia di due ore per l’attesa delle operazioni di carico e scarico e, passate le due ore, il committente dovrà pagare il costo d’attesa pari a 40 euro l’ora. “I camion, per scaricare, attendono dalle 5 alle 10 ore e questo determina un costo di inefficienza di circa 4 miliardi di euro”, ha ricordato il sottosegretario. La terza azione a costo zero, infine, sarà la riduzione di inefficienza nella distribuzione urbana delle merci, stimabile in 11 miliardi di euro. In questo caso, l’Anci e la Consulta ministeriale hanno firmato un protocollo per la costituzione di un centro di consulenza gratuito per i Comuni, che servirà per aiutarli nelle decisioni che riguardano la mobilità urbana insieme alle categorie interessate. “Abbiamo visto – ha puntualizzato Fontanili – che la Sicilia è un po’ sbilanciata sul mondo dei servizi”. Dal punto di vista della dotazione portuale siciliana, invece, secondo i dati comunicati alla Camera di Commercio, emerge il dato positivo che l’Isola si posiziona tra le prime tre regioni italiane.
“Tutte le azioni previste dal Piano della logistica consentiranno maggiore efficienza delle operazioni logistiche e benefici da parte delle aziende di trasporto in termini di tempo e costo”, ha aggiunto infine l’assessore al Bilancio del Comune di Palermo, Giuseppe Genco, presente all’incontro, così come il segretario generale della Camera di Commercio, Vincenzo Genco, e il consigliere delegato di Uniontrasporti, Claudio Pasini.

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