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Agrigento – In città depurazione insufficiente, ora ci vuole un quarto impianto

Luca Mangogna

Agrigento – In città depurazione insufficiente, ora ci vuole un quarto impianto

martedì 07 Giugno 2011

Parla l’assessore ai Lavori pubblici, Renato Buscaglia: “Convocata una conferenza di servizio”. Conclusa la vicenda giudiziaria per Villaggio Peruzzo, i programmi del Comune

AGRIGENTO – Un’infinita vicenda giudiziaria ha pesato sulle sorti del depuratore di Villaggio Peruzzo, ad Agrigento, e adesso l’amministrazione sta lavorando per risolvere la questione. “Noi – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Renato Buscaglia – stiamo sollecitando tutti gli enti competenti. Chiaramente quella del depuratore è una situazione che riguarda l’Ato idrico, però sono gli agrigentini a subire le conseguenze di un’inadeguata depurazione, e come amministrazione siamo estremamente interessati”.
Cosa è stato fatto in merito?
“II Consiglio – risponde Buscaglia – ha espresso la sua opinione con un documento, mentre la Giunta ha emanato una delibera che vi aderisce con perfetta unità d’intenti. In pratica c’è la proposta di Girgenti Acque che prevede la realizzazione di un grande depuratore nella zona a sud di Villaggio Mosè, in un’area non residenziale, prevista dal Piano regolatore. La proposta consta nel realizzare un megadepuratore con la funzione di depurare tutti i liquami che vengono da Villaggio Mosè e una parte di quelli provenienti da San Leone, per evitare che vengano scaricati in mare. La cosa è tecnicamente fattibile, poiché tale depuratore avrebbe anche la capacità di smaltire una consistente quantità dei liquami provenienti da Favara, divenendo un depuratore consortile, che ha già l’avviso favorevole del Consiglio comunale della città”.
Ma qual è la situazione attuale ad Agrigento?
“Al momento – asserisce l’assessore – ci sono tre depuratori, ma vogliamo farne almeno un quarto: quello più grande di Sant’Anna, nella città vecchia, quello di Villaggio Mosè, sottodimensionato e insufficiente a sostenere le necessità di questa zona fortemente abitata, e quindi quello piccolo di Fontanelle, che depura le acque di quel quartiere. Ora serve questo grande depuratore per sistemare il problema del mare”.
Cosa dice in dettaglio la nuova proposta?
“L’iniziativa – continua Buscaglia – è quella di realizzare il depuratore dandogli una dimensione più contenuta, in modo da depurare le acque della zona e degli abitati limitrofi, per circa 10 mila residenti, evitando la vicinanza di fabbricati e le deroghe. Il problema è urbanistico, perché si ricade nella zona del Parco archeologico. Perciò è stata indetta una conferenza di servizio con tutti gli enti interessati, per disporre definitivamente dove non si deve operare, in che modo e in che dimensioni costruire questo depuratore. L’avviso sarebbe di farlo in una dimensione più contenuta, ma questo passaggio tecnico è necessario. L’Ente Parco però al momento non dispone di un direttore effettivo e questo rallenta i lavori in merito, tanto che il sindaco, in qualità di responsabile dell’igiene pubblica e della sicurezza, ha convocato egli stesso la conferenza per risolvere il problema della depurazione, così che il famoso pennello a mare sia utile soltanto a scaricare acqua depurata”.
 

 
La storia. Tutto partì da una denuncia di Legambiente
 
AGRIGENTO – Sembra dunque essersi finalmente conclusa la lunghissima vicenda giudiziaria che ha coinvolto per 17 anni la costruzione del depuratore nel sito di Villaggio Peruzzo ad Agrigento. Tutto nacque nel 1994 quando Giuseppe Arnone, in qualità di esponente di Legambiente, ora consigliere comunale del Pd, denunciò le gravi irregolarità commesse in fase di progettazione. Adesso il procedimento è stato archiviato con le assoluzioni degli ingegneri Vincenzo Rizzo, progettista, e Giovanbattista Platamone, direttore dei lavori, arrivando a concludere che nel progetto non fu incluso nessun abuso e non venne violata alcuna norma. Arnone comunque non si dà per vinto e preannuncia un altro fronte sul quale contrastare gli ideatori di questo progetto. “Da qui a giorni – ha detto Arnone – faremo un affondo definitivo, chiedendo il risarcimento dei danni a tutti i responsabili e quindi tutte queste manfrine che hanno bloccato il trasferimento del depuratore, verranno finalmente sbaragliate”.

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