Difficile razionalizzare le spese dell’Assemblea - QdS

Difficile razionalizzare le spese dell’Assemblea

Francesco Sanfilippo

Difficile razionalizzare le spese dell’Assemblea

giovedì 09 Giugno 2011

Forum con Baldassare Gucciardi, deputato questore dell’Ars

È possibile rendere più agevole l’accesso agli atti pubblici da parte del cittadino come i bilanci, evitando i numerosi passaggi? Esistono, ancora, delle difficoltà su quest’argomento da parte degli uffici competenti?
“In questi anni è stato svolto un buon lavoro per garantire la trasparenza degli atti come, per esempio, l’adozione del nuovo regolamento dell’Amministrazione. Il bilancio è a disposizione di chi lo chiede. Tra l’altro, si sono cambiate le voci del bilancio, rendendole più dettagliate così che chi legge sa quali spese sono state realizzate. L’Ars è tra le amministrazioni più presenti come trasparenza. In realtà, i funzionari sono più restii anche alla presenza dei questori, ma è naturale per un funzionario, giacché anche la Pubblica amministrazione ha diritto alla privacy e occorre coniugare il principio della trasparenza con quello della riservatezza. Peraltro, le spese dell’amministrazione dell’Ars, pur essendo un grosso ente, sono obbligatorie fino a una percentuale del 98%, come le spese di manutenzione e gli stipendi. Senz’altro, l’Assemblea proseguirà sulla linea della trasparenza intesa come comunicazione di dati al cittadino”.
L’Ars può razionalizzare ulteriormente le sue spese per risparmiare risorse finanziarie?
“Dopo gli ultimi tagli e l’allineamento al Senato secondo la nuova legge di stabilità dello Stato, è difficile individuare voci di spesa da razionalizzare, giacché tutte quelle più corpose sono state tagliate. Sono state eliminate le voci riguardanti l’aggiornamento culturale per gli ex parlamentari e la doppia indennità che percepivano diversi deputati siciliani divenuti deputati o senatori nazionali. Recentemente, è stata proposta al Consiglio di Presidenza anche l’eliminazione delle spese funerarie, rimborsate agli eredi dei deputati o degli ex deputati. Inoltre, è stata razionalizzata la questione del personale dei gruppi parlamentari, garantendo i lavoratori di diritto privato. Si è puntato moltissimo sulla razionalizzazione delle spese e sulla trasparenza degli atti”.
È sempre d’accordo alla riduzione dei deputati da 90 a 70?
“Assolutamente sì, perché si offrirebbe ai cittadini siciliani un forte segnale. Però, non è eliminando una ventina di parlamentari che si otterranno grossi risparmi. Si potrà togliere un milione di euro a carico dell’erario, ma non si risolve il problema. Tuttavia, questo segnale sarebbe accolto positivamente dal popolo siciliano. La spesa, in realtà, centra poco, ma è un segnale forte perché dimostrerebbe che la casta non c’è. Per questo, è stata chiesta alla prima commissione una proiezione per esaminare l’impatto che una simile riduzione avrebbe nella regione, poiché ci sono province come Enna che hanno pochi deputati. Una diminuzione dei parlamentari siciliani deve essere equilibrata, per evitare che alcune province siano penalizzate. Si pensa che un taglio di 20 deputati sia equilibrato ed entro fine legislatura questo processo potrà essere avviato”.
Per quali motivi il bilancio del 2010 è lievitato di 3,6 milioni di euro rispetto al 2009?
“Questa somma è dovuta agli adeguamenti contrattuali, mentre le indennità dei deputati sono rimaste le stesse. Sono lievitati i costi a causa dei contratti d’appalto riguardanti quelli della manutenzione, della pulizia, del ristorante e della caffetteria. Infatti, dopo due decenni, questo locale ha riaperto e fruisce dell’enorme flusso di turisti che ogni settimana viene a visitare il palazzo. Queste visite, però, comportano un impegno maggiore per le società che si occupano di manutenzione, pulizia e ristorazione. Al contrario, i costi della politica sono rimasti gli stessi senza nuovi aggravi”.
Questi servizi di ristorazione creano un ricavo?
“Sì, i ricavi vanno alla Fondazione Federico II che è stata risanata e si autogestisce. Oggi, la Fondazione ritorna allo scopo per cui era nata, è l’ente dell’Assemblea siciliana che gestisce i suoi servizi. Per ora, la Fondazione si sta presentando nelle province, svolgendo una buona attività culturale”.
 

 
Stretta sulle missioni e raddoppiata la sanzione ai deputati che non giustificano le assenze in Aula
 
Pubblicherete sul sito internet le missioni dei deputati?
“Tra il 2009 e il 2010, la spesa è stata ridotta di circa 380 mila euro per la stretta sulle missioni, indicando al presidente dell’Assemblea la richiesta di ridurre le missioni e di motivarle. Inoltre, è stata raddoppiata la sanzione per l’assenza ingiustificata dall’aula, che per essere evitata, deve essere anch’essa giustificata. La sanzione è di 258 euro e tale somma è trattenuta direttamente sullo stipendio che il parlamentare percepisce, come avviene al Senato. In questo modo, le assenze si sono ridotte moltissimo anche per l’intervento energico della presidenza”.
Tale sanzione è riuscita a diminuire le assenze ingiustificate?
“Indubbiamente sì, anche perché è stato sufficiente che il presidente dell’Assemblea fosse più rigido per scoraggiare le assenze. Esistono delle spese, come quella della manutenzione, che non dipendono dall’assemblea che sono obbligatorie come già è stato riportato. Ormai, si è tagliato tutto, eccetto i contratti, dove non si può intervenire”.
Il numero dei dipendenti è sufficiente per gestire le attività dell’Ars o è possibile intervenire anche su queste spese?
“Non è possibile intervenire sul numero dei dipendenti, poiché l’Assemblea precede una vigilanza a tempo pieno 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, poi ci sono i turni festivi e quelli notturni, oltre ad altri servizi”.
Cosa ne pensa dei crediti che le aziende vantano nei confronti della Regione, pagati oltre i 180 giorni?
“Questo è uno dei punti critici di una situazione già complicata. La legge sulla semplificazione, già approvata, è andata in questo senso, seppur manchino i decreti attuativi”.
 

 
Semplificare la legislazione un obbligo per il Governo
 
La semplificazione rischia di non divenire operativa?
“La Regione siciliana non riallineava da 10 anni il suo ordinamento in tema di semplificazione, eppure quest’ultima è il primo segnale che va dato ai cittadini in rapporto trasparente cittadino-Pubblica amministrazione. L’iper produzione delle leggi impedisce la trasparenza nei rapporti tra cittadino e Pubblica amministrazione.
Da due mesi c’è l’obbligo per il Governo di presentare una legge di semplificazione entro il 31 marzo di ogni anno, in modo da riordinare l’intero apparato legislativo amministrativo. L’ultimo capo della legge impone di raccogliere le leggi di un settore in un testo coordinato, eliminando leggi duplicate o antiquate. Tali testi, inoltre, devono presentare un linguaggio semplice, rispettando il lessico e i cittadini. Aver introdotto la responsabilità dirigenziale impone il rispetto dei cittadini poiché la Pubblica amministrazione non può essergli nemica. Non ultima la semplificazione e lo snellimento della legislazione scoraggiano i reati contro la Pubblica amministrazione, il clientelismo e la corruzione”.
In questi giorni si discuterà della legge sugli appalti che rispetterà la direttiva europea, cosa ci può dire?
“L’assessore Russo ha fatto un’ottima comunicazione preventiva nei confronti dell’Assemblea, per cui il lavoro d’Aula è stato alleggerito. Con questa legge si prevede di razionalizzare i meccanismi di aggiudicazione e saranno introdotte delle norme che consentiranno di facilitare i finanziamenti dei progetti”.
 

 
Curriculum
 
Baldassare Gucciardi, nato a Salemi (Tp) nel 1957, si è laureato in Giurisprudenza, entrando all’Asp. è stato eletto deputato regionale nel 2008 nelle liste del Pd, ottenendo 7.431 voti di preferenza nel collegio di Trapani. Ricopre la carica di deputato questore all’Ars ed è membro delle commissioni Affari istituzionali e Verifica dei poteri. Nella legislatura precedente, ha rivestito l’incarico di vice-presidente della commissione Affari istituzionali. Ha presentato, finora, 31 disegni di legge, 26 interrogazioni parlamentari e 5 mozioni.

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