Risvolti oncologici ed estetici della chirurgia plastica - QdS

Risvolti oncologici ed estetici della chirurgia plastica

Margherita Montalto

Risvolti oncologici ed estetici della chirurgia plastica

martedì 14 Giugno 2011

Le “Giornate Siciliane di Chirurgia Plastica” si sono svolte presso l’AO per l’Emergenza “Cannizzaro”. Prof. Rosario Perrotta: “Disciplina medica che investe molteplici ambiti” 

CATANIA- “Giornate Siciliane di Chirurgia Plastica” è il titolo delle conferenze articolate su due giornate, 10 e 11 giugno, svolte nella sala Congressi dell’AO per l’Emergenza “Cannizzaro”. Le giornate sono state organizzate dal Professore Rosario Perrotta – specialista in chirurgia plastica Università di Catania – il quale ha “voluto coinvolgere chi fa parte delle istituzioni e non, per creare una rete. La presenza delle autorità e dei colleghi dimostra che tale iniziativa è stata accolta. Tutt’al più ciò rappresenta l’inizio di una serie di incontri scientifici articolati in diverse tematiche che hanno come comune denominatore il consolidamento dei rapporti tra diverse specialità all’interno del territorio. Ho principalmente voluto che fossero coinvolte le Istituzioni di Chirurgia Plastica Siciliane proprio per sottolineare questa etichetta siciliana dedicata ai siciliani e per rafforzare ancor più quello spirito di collaborazione che, proprio sul territorio, a volte trova difficoltà ad esprimersi al meglio. Ho voluto coinvolgere in ambito nazionale i Colleghi che stanno al di là del “Ponte” per creare una gradevolissima miscela di esperienze e personalità. Per la chirurgia plastica di Catania questi incontri sono molto importanti. Ci mettiamo a disposizione con le nostre esperienze, i nostri sforzi, con il contesto che ci offre questa Azienda e il contesto universitario. Il direttore generale Poli, con la sua lungimiranza, ha accolto questa iniziativa”.
Il rettore Antonio Recca in apertura del congresso si è espresso dicendo: “Stiamo facendo di tutto in una situazione difficile soprattutto con poche risorse a disposizione”. Presentando i saluti del presidente Raffaele Lombardo, Centorrino ha condiviso: “La filosofia di questo convegno, che si lega molto alla filosofia del nostro governo, mira a superare egocentrismi ed individualità, e allargandosi, nulla diventa isolato. Apprezzo l’interdisciplinarietà, la capacità di uscire dai confini della propria materia riuscendo ad integrarsi con altre discipline. Connotazioni di “giornate siciliane” senza provincialismi. A questi docenti, che ci hanno raggiunto, guardiamo come Sicilia fuori dal Ponte in Italia. La presenza dei giovani, inoltre significa, amore per la disciplina medica, speranza a portare un contributo a lenire il dolore, portando un servizio alla comunità, di essere condotti ad un percorso di studio di specializzazioni. I giovani attendono il messaggio dei 40 studenti e il professore Perrotta può essere fiero di questa iniziativa. Siamo orgogliosi del passato, impegnati nel presente e proiettati nel futuro”.
“Un riconoscimento significativo e simbolico del costante ricordo da parte nostra come allievi, ha aggiunto Perrotta- è dedicato al nostro Maestro della chirurgia plastica, professore Giovanni Micali, con una targa sulla quale è segnata in modo semplice al Maestro Giovanni Micali e una data 22 febbraio 1975 che segna la storia della chirurgia plastica a Catania”.
Fra i vari e tecnici argomenti trattati in sede di convegno riguardanti la chirurgia plastica, “Le prospettive future” sono state trattate, nella Lectio Magistralis, dal professore Francesco Moschella Università di Palermo.
 La chirurgia plastica che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti sia congenite causate da traumi, neoplasie e malattie degenerative con le tecniche più utilizzate, innesti e dai lembi, “trova una speranza nelle cellule staminali adulte”.
Si è parlato di “chirurgia oncologica della mammella trattata dai colleghi senologi, con una sessione dedicata alla chirurgia ricostruttiva post – oncologica della mammella e le metodiche ricostruttive con protesi espansori e tutto quello che riguarda gli interventi chirurgici per ricostruire una mammella devastata dal tumore, cercando di restituirle una forma, una simmetria” – ha illustrato Perrotta.
 

 
Focus. Attenzione all’emulazione di format mediatici
 
Per gli interventi di estetica “la maggior parte delle donne che si rivolgono all’intervento del chirurgo plastico, non si trovano in linea con il proprio immaginario, nonché l’input scaturisce dall’emulazione di format che i media ci consegnano. Serve agire con moderazione e coscienza, affrontando la questione con professionisti seri identificabili, appartenenti a società scientifiche riconosciute con specialità in chirurgia plastica e che non siano professionisti che arrivano operano e scappano. Devono garantire continuità perché comunque è pur sempre un intervento chirurgico a tutti gli effetti. In primis, però, occorre rivolgersi a strutture  in grado di garantire l’assistenza di cui necessita tale intervento”.
Nel momento in cui ci si trova dinanzi a motivazioni di carattere ricostruttivo oncologico, tutto cambia e anche l’approccio. Mentre prima un intervento del genere alterava la vita di relazione anche in rapporto al proprio io, oggi si cerca di limitare al massimo la mutilazione secondo i canoni e i protocolli standardizzati e di fornire alla paziente una ricostruzione immediata affinchè esca dalla sala operatoria in condizioni quando possibile di integrità del volume, similitudine della mammella contro laterale”.

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