Weekend tra lo splendore del barocco siciliano, visitando Ibla, Scicli e Modica - QdS

Weekend tra lo splendore del barocco siciliano, visitando Ibla, Scicli e Modica

Nicoletta Fontana

Weekend tra lo splendore del barocco siciliano, visitando Ibla, Scicli e Modica

venerdì 27 Maggio 2011

La nostra Isola offre paesaggi, architetture e ospitalità come nessun altro al mondo

Se c’è una terra alla quale viene spontaneo associare l’architettura, la cultura, il mare, l’ospitalità e percorsi eno-gastronomici, quella terra si chiama Sicilia e la zona del ragusano racchiude in se tutte le caratteristiche appena elencate.
Oggi “l’ospitalità” è garantita dal Donnafugata Golf Resort & Spa che con i suoi due campi da golf regolamentari, un centro benessere d’eccellenza, tre ottimi ristoranti pronti a deliziare il nostro palato, è il luogo ideale dove soggiornare anche per lunghi periodi estivi, cogliendo così la bellezza della natura circostante e la vicinanza dal mare che in soli cinque minuti è raggiungibile con una navetta messa a disposizione dall’hotel.
Poco distante dal Resort inizia il tour verso la “cultura”, potendo ammirare il Castello di Donna Fugata, dall’arabo “Ayn as Jafat” (fonte della salute) che in siciliano diviene “Ronnafuata”, da cui oggi, la denominazione comune. Il castello costruito sotto la dominazione araba nel IX a.c, nell’800 divenne famoso per la leggenda della Principessa Bianca di Navarra che vi fu imprigionata. Nel 1648 venne acquistato dal Conte Corrado Arezzo che lo ampliò costruendo quello che ancora oggi possiamo ammirare: una stupenda facciata in gotico-veneziano, sontuosi saloni al suo interno, la sala degli specchi, la “coffee house” nel parco, il tempietto e il labirinto, ovvero i luoghi, che servivano a deliziare i suoi illustri ospiti.
In pochi chilometri si ragiunge Modica per ammirare la Chiesa di San Pietro, il Museo delle arti e delle tradizioni popolari, la Chiesa di San Giorgio, la non meno importante, Chiesa del Carmine, con la sua imponente scalinata e la piccola Chiesa rupestre di San Pietro Inferiore.
Spostandoci verso Scicli il paesaggio ci inebrierà del colore dei fiori di campo, lunghe distese di alberi di carrubi, olivi, gelsi e vitigni. Le serre per la coltivazione di pomodorini e fiori, interrompono il sogno, ma ci confortano, perché aiutano economicamente questa zona, che vive principalmente di agricoltura. Scicli è arroccata su una collina e vista dall’alto sembra un presepe perenne.
Capolavoro dell’architettura ci regala la visita alla Chiesa Madre di Sant’Ignazio, il palazzo Comunale, Palazzo Beneventano, esempio di puro barocco, che rappresenta il capolavoro del genio creativo umano, per le sue facciate risalenti al settecento, e la Chiesa di San Bartolomeo. Ragusa Ibla, si presenta con il suo giardino di plame, staute di santi e chiesette, che fanno da cornice a una splendida fontana piena di ninfee. Fulcro antico della città di Ragusa, offre molte attrattive turistiche, prima fra tutte la Cattedrale di San Giovanni, patrono della città. Al suo interno l’occhio si perde fra le colonne, le volte, le arcate e le numerose cappelle, che custodiscono opere d’arte. La luce filtrata dai vetri della cupola rende l’atmosfera estremamente suggestiva. E come disse Gesualdo Bufalino: “Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d’animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia”. E così dopo questa citazione non resta che fare un salto a Punta Secca per ammirare i luoghi descritti da Andrea Cammilleri, ammirando un tramonto che solo la Sicilia sa regalare.

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