Futuro verde per Termini, ma non basta - QdS

Futuro verde per Termini, ma non basta

Rosario Battiato

Futuro verde per Termini, ma non basta

mercoledì 29 Giugno 2011

Il prossimo 8 luglio la scadenza per la consegna dei piani d’impresa mentre le certezze sono ancora poche. Alla short list si aggiungono due nuove imprese pronte ad investire su biocarburanti e rinnovabili

PALERMO – La scadenza dell’8 luglio, data ultima per la presentazione dei piani d’impresa, si avvicina e le acque del futuro di Termini restano ancora torbide. Le ultime novità, in ordine di tempo, hanno riguardato due new entry, l’Ima Srl e l’Enea in partnership con l’Università di Palermo, che si aggiungono alla lista stilata da Invitalia, advisor del ministero dello Sviluppo Economico, e la presentazione dei piani industriali di Biogen e Lima Corporate, due delle otto società già incluse. La presentazione è avvenuta presso la sede del Rettorato di Palermo.
Eppur qualcosa si muove. Qualche spiraglio arriva dalla presentazione di due nuove società che dovrebbero entrare nel novero delle potenziali aspiranti che ambiscono a far rinascere il polo industriale di Termini. Si tratta della Ima srl dell’imprenditrice Antonia Bertolino che intende produrre bioetanolo fornendo 70 posti di lavoro in due anni, e dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie) che in collaborazione con l’Ateneo palermitano lavorerà a una filiera industriale per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Due ottimi incentivi per valorizzare aspetti programmatici su cui il governo regionale sta investendo da tempo. Proprio la produzione di biocarburanti assicura un mercato in rapida ascesa anche in virtù di quanto previsto dalla normativa europea, che precisa come entro il 2020 ogni stato membro dovrà produrre, tramite biocarburanti, il 10% dell’energia consumata nel settore dei trasporti. Proprio la direttiva europea (Dir. 2009/28/CE) prevede diverse misure per migliorare la salubrità degli stati membri e considera questa quota la parte  minima da raggiungere per il prossimo decennio una necessità per ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera. Sull’altro fronte la produzione di rinnovabili, al momento meno del 10% della produzione complessiva energetica regionale, potrebbe dare ulteriore impulso al sistema isolano, anche in virtù della recente presentazione dell’elettrodotto di Terna Sorgente-Rizziconi che collegherà la Sicilia al continente permettendo inoltre di utilizzare circa 700 MW da fonte rinnovabile.
Nonostante queste verdi speranze, non sembra ancora il tempo della svolta. Sul polo industriale di Termini Imerese incombe una coltre pesante che oscura un domani imminente visto che a fine 2011 la Fiat smonterà le tende.
I successori del gruppo torinese al momento non sembrano all’altezza del compito, lo ha dichiarato nei giorni anche l’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi, e tutto lascia presagire che l’unico ghiotto incentivo a ingolosire le imprese sia i 350 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione (250) e dallo Stato (100) per investire nel polo.
Proprio lo stesso Venturi nelle scorse settimane ha rilanciato l’appetibilità del sito, anche per grossi gruppi che possano avere la capacità di carico occupazionale dell’indotto Fiat, promuovendo un serio investimenti infrastrutturale, pari a 150 milioni di euro, che la Regione è pronta a sobbarcarsi per rendere Termini una realtà moderna in grado di offrire ai futuri compratori potenzialità di respiro internazionale.

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