Monumenti siciliani a rischio di crollo - QdS

Monumenti siciliani a rischio di crollo

Francesco Sanfilippo

Monumenti siciliani a rischio di crollo

sabato 02 Luglio 2011

Legambiente: la lista dei beni architettonici e artistici siciliani in condizioni “precarie” si allunga sempre di più. Dieci siti in pericolo, tra questi Villa Raffo a Palermo e la Tonnara del Secco a San Vito Lo Capo

PALERMO – La lista dei beni monumentali siciliani a rischio si allunga sempre più, grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini. Nella seconda lista nera di 10 monumenti in pericolo, ben 5 si trovano a Palermo e provincia, 2 nella Provincia di Trapani, 2 nella Provincia di Siracusa e 1 in Provincia di Ragusa.
Nel palermitano sono a rischio Villa Raffo e lo stand Florio di Palermo, la Chiesa Sant’Agata al Monte di Monreale, l’Abbazia di Santa Maria del Pedale di Collesano e il Ninfeo di Villa Reggio di Campofiorito. Nel trapanese, sono in pericolo la Tonnara del Secco a San Vito Lo Capo e il Castello di Santa Caterina a Favignana, mentre nel ragusano è in sofferenza il Convento di Sant’Antonio da Padova a Scicli. Infine, nel siracusano si annoverano le difficoltà della Tonnara Santa Panagia di Siracusa e il Castello Svevo di Augusta.
Lo Stand Florio è stato commissionato nel 1906 dai Florio ad Ernesto Basile ed è di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Oggi presenta muri scrostati e ricoperti di macchie di umidità, finestre aperte e vetri rotti, mentre tutta l’area intorno è una vera e propria discarica. Sorte altrettanto poco benevola è toccata al Ninfeo di Villa Reggio a Campofiorito, detto anche fontana di Venere che, oggi, versa in un gravissimo stato d’abbandono. La Chiesa di Sant’Agata al Monte di Monreale, al contrario, è stata retta nel 1589 dalla compagnia del Monte di Pietà. Fino ad ora, è in totale stato di degrado e richiede radicali interventi di consolidamento e di restauro per impedirne la totale rovina. Invece, l’origine dell’Abbazia di Santa Maria del Pedale di Collesano non è ancora certa, anche se compare nei documenti soltanto dal 1308/10. Tuttora, è di proprietà privata, ma versa in stato di degrado, tanto che le pitture, coperte da polvere, patine e muffe, sono in tale pessimo stato di conservazione da essere appena leggibili. Le origini della Tonnara del Secco sono state collocate tra il 1500 e il 1600 e il luogo è rimasto attivo fino al 1920. Adesso, il complesso, sempre in mano a privati, è impraticabile e in stato anch’esso di totale abbandono.
Il Castello di Santa Caterina, di origine saracena, è stato trasformato in castello dal signore di Favignana, Andrea Riccio. Di proprietà del Ministero della Difesa, finora si trova nell’abbandono e nel degrado assoluto. Il Castello Svevo di Augusta, costruito con scopi militari da Federico II di Svevia nel 1232, nel 1890 è stato trasformato in penitenziario, includendo sovrastrutture per un altro piano. Oggi, quest’ultima contribuisce a minacciare la stabilità dell’edificio, mentre i bastioni sul mare sono ancora interessati da cedimenti.
La Tonnara Santa Panagia di Trapani è divenuta inattiva agli inizi degli anni Cinquanta, però versa in gravi condizioni di dissesto, invasa da erbe infestanti, abbandonata alla mercé di vandali, e circondata da rifiuti e discariche di ogni tipo.
Il Convento di Sant’Antonio da Padova di Scicli, fondato nel lontano 1300 dai frati minori francescani, è di proprietà privata. Tuttavia, l’assenza di lavori di restauro fa si che il monumento si sgretoli un pezzo alla volta.
 

 
L’approfondimento. Evitare che in Sicilia si ripeta il dramma di Pompei
 
Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è quello di evitare che anche in Sicilia possa accadere quello che è successo a Pompei qualche mese fa. Ci sono pervenute tante segnalazioni, segno che i cittadini hanno a cuore la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, per cui abbiamo già pronta la terza lista. In questo secondo step, in primo piano è stata messa Villa Raffo a Palermo. La Villa è stato oggetto, tanti anni fa, di interventi di restauro, ma oggi è vandalizzata, letteralmente schiacciata  fra lo Zen ed il nuovo centro commerciale in via di costruzione. Faremo di tutto per salvare Villa Raffo, giacché potrebbe essere un importante centro di aggregazione in un quartiere dalle tante problematiche. Per quanto riguarda la prima lista, registriamo delle novità. Per il Tempio di Castelvetrano si sono trovati i fondi, e nel giro, di pochi mesi, dovrebbero iniziare i lavori di restauro. Perciò, questo bene potrà essere cancellato dalla lista nera, mentre sembra aggravarsi la situazione di Palazzo dello Scibene a Palermo. Infatti, è prevista la realizzazione di un passaggio pedonale proprio di fronte il Palazzo, che si trova lungo la circonvallazione. Abbiamo chiesto delle modifiche al progetto per evitare ulteriori danni alla Villa”.

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