Abolizione dell’Irap per imprese under 40 per dare nuova linfa all’imprenditoria isolana - QdS

Abolizione dell’Irap per imprese under 40 per dare nuova linfa all’imprenditoria isolana

Desiree Miranda

Abolizione dell’Irap per imprese under 40 per dare nuova linfa all’imprenditoria isolana

martedì 05 Luglio 2011

Un disegno di legge presentato ieri, dal primo firmatario Salvo Pogliese, Nino D’Asero e Silvio Ontario. Iniziativa diretta alle aziende che si costituiranno tra luglio 2011 e il 31 dicembre 2012

CATANIA – Un disegno di legge che esenta le nuove imprese under 40 dal pagamento dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per i prossimi cinque anni, è stato presentato ieri mattina a palazzo Minoriti, sede catanese dell’Assemblea regionale siciliana da Salvo Pogliese, deputato regionale e primo firmatario del Ddl, Nino D’asero, vice presidente della commissione bilancio della Regione e Silvio Ontario, presidente dei giovani di Confindustria Sicilia.
Approvato lo scorso mercoledì 29 giugno all’unanimità, è diretto alle nuove imprese o cooperative in qualsiasi forma, che si costituiranno nel periodo compreso tra luglio 2011 e il 31 dicembre 2012 e che abbiano come requisito la giovane età, compresa tra i 18 e i 40 anni e che la sede legale, amministrativa ed operativa sia nel territorio della regione. Nel caso in cui l’impresa fosse costituita in forma societaria, il requisito anagrafico deve essere posseduto dalla maggioranza dei soci che rappresentino la maggioranza del capitale sociale o delle quote di partecipazione. È un periodo di lunga depressione economica quello che già da qualche anno colpisce l’Italia e in particolare il sud del territorio, toccando le note più nere quando si parla di occupazione femminile e giovanile in genere. Ce lo ricordano i dati forniti dalla banca d’Italia secondo cui nel 2010 la regione Sicilia si è classificata all’ultimo posto in Italia per disoccupazione, ben il 14,7 % , a fronte di una media nazionale pari all’8,1 %, mentre quella giovanile si attesta al preoccupante dato del 42,9 %, contro una media nazionale del 29 %, quasi la metà della popolazione, insomma. L’occupazione femminile, invece si attesta a poco meno del 30%, restando ben lontana sia dalla tendenza di crescita di altri paesi europei che dall’obiettivo del 60% fissato a Lisbona.
Molta soddisfazione per  l’esito positivo dell’iter procedurale della legge è stato dunque manifestata da Salvatore Pogliese, il quale ha grandi speranze per il futuro. “È fondamentale tentare di dare uno slancio all’economia siciliana soprattutto per giovani e donne. – ha dichiarato Pogliese – È necessario tentare di sanare il divario che si è creato nel tempo tra sessi e generazioni. L’esenzione dell’Irap per ben cinque anni sono sicuro che faranno da stimolo per quanti vorranno investire nel proprio talento per mettersi in gioco in prima persona e abbandonare il miraggio del posto fisso che ormai non esiste più e che per molto tempo ha rappresentato solo una palla al piede per la nostra terra”.
 

 
L’approfondimento. Disoccupazione giovanile a livelli record
 
Accolta con plauso da Confindustria giovani l’iniziativa di abolizione dell’Irap per imprese under 40 costitute nel biennio 2011/2012. Così Silvio Ontario, presidente giovani Confindustria: “i tassi di disoccupazione giovanile e soprattutto femminile sono davvero preoccupanti in Sicilia, nonostante qualche tentativo di reazione positiva, soprattutto da parte delle donne. La nuova legge sull’abolizione dell’Irap per dare una spinta all’imprenditoria locale è di certo un buon segnale che ognuno dovrebbe cogliere e che rende la Sicilia all’avanguardia rispetto alle altre regioni italiane, che speriamo replichino la proposta”. Decisamente soddisfatto anche Nino D’asero, vice presidente della commissione bilancio all’Ars, il quale ha detto: “questa legge è espressione della grande sensibilità che la politica siciliana ha per le problematiche del lavoro. Incoraggia la nascita di nuove imprese, nuovi redditi, nuove opportunità e senza creare il minimo danno alle casse regionali. Ne siamo orgogliosi”.

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