Se queste strutture, potessero essere usate in maniera adeguata e in assoluta sicurezza, rappresenterebbero una valida difesa da parte dei pedoni, contro lo strapotere delle auto che in questo conflitto impari, spadroneggiano.
Tutto ciò, nella nostra città è un miraggio!Marciapiedi impraticabili, sottopassi vergognosamente straripanti di rifiuti e non controllati, per non parlare dei sovrappassi che a oggi sono inesistenti. L’unica ancora di salvezza per l’attraversamento stradale sono le strisce pedonali. Ebbene, anche queste ultime sono diventate una merce rara.
Anche se le cronache della nostra città sono piene d’investimenti sulle strisce pedonali, il Codice della Strada è chiaro: obbligo di dare precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali (art.191, sanzione amministrativa da 150 a 599euro).
Quest’obbligo è giuridicamente rafforzato da recenti sentenze della Corte di cassazione (n.20949/2009 del 30 settembre 2009) che lo estendono anche alla presenza di attraversamenti repentini o “distratti”.
È evidente che la sicurezza dei pedoni, in particolare anziani, bambini e in genere tutti quelli che ne hanno necessità, non può essere considerata solo in funzione della capienza di una cifra scritta su un contratto, esattamente quello tra il Comune di Palermo e l’Amat cioè l’azienda che cura la manutenzione della segnaletica nella città.
Di queste foto avremmo potuto pubblicarne intere pagine e di diverse zone della città, con l’unico risultato di testimoniare in maniera inequivocabile l’assenza o assoluta insufficienza manutentiva delle strisce pedonali.
Questo determina, di fatto, una situazione di pericolo che non deve essere sottostimata e che ci si augura venga prontamente risolta.
Certo è che un piccolo ritocco, anche del dieci percento del contratto – così ha dichiarato qualche giorno fa a organi di stampa Leonardo Agnello, capo ripartizione della direzione Servizi speciali di Amat- aiuterebbe ad aumentare la capacità del servizio (in questo periodo lavorano ventiquattro operai).
“In realtà – ha precisato Agnello – il problema è più presente nelle zone del Sud, dove le alte temperature consentono al catrame dell’asfalto di prevalere sul bianco della pittura.
L’utilizzo di materiale elastoplastico porta a piccoli miglioramenti, vedremo – ha così precisato il dirigente – se estenderne l’uso in città è conveniente, anche per il costo più elevato”.