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Palermo – La città prova a uscire dal buio in arrivo la nuova illuminazione

Claudia Cali

Palermo – La città prova a uscire dal buio in arrivo la nuova illuminazione

venerdì 15 Luglio 2011

Più di 17 milioni dei fondi Fas-Cipe destinati alla realizzazione delle strutture. Quattro i progetti. Innovazione, affidabilità, risparmio e qualità: il mix proposto da Amg energia

PALERMO – Saranno utilizzati 17 milioni 500 mila euro di fondi Fas – Cipe per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione. Sono quattro i progetti che consentiranno il rinnovo di circa 3.800 punti luce nella zona di via Sciuti (compresa tra viale Lazio, viale Campania, via Brigata Verona, via Libertà e via Principe di Paternò) in quella della Cala – Foro Umberto I – Lincoln – Archirafi, nella zona che da Partanna Mondello si estende sino all’Acquasanta e in quella di Mondello e di Valdesi.
Inoltre poco più di un milione di euro sarà destinato alla sostituzione dei punti luce nelle scuole comunali e 906 mila euro alla sostituzione delle attuali 7.200 lanterne dei semafori. La realizzazione, affidata alla Amg Energia Spa, punta su’innovazione, affidabilità, risparmio energetico ma anche economico, nonché elevati standard di qualità in varie zone più volte colpite da black out, soprattutto nei quartieri Notarbartolo – Unità d’Italia.
La decisione nasce da una stato di usura più volte denunciato dai cittadini. Anche l’azienda, controllata dal Comune, disegna uno stato dell’illuminazione a Palermo che si presenta vecchia ed usurata.
Amg energia ha infatti delineato la mappa degli impianti di illuminazione pubblica esistenti nel capoluogo sicilianano e i risultati sono davvero sconfortanti: “su un totale di 46 mila punti luce in funzione, sono oltre 25 mila quelli realizzati tra gli anni sessanta e ottanta.
In poche parole, circa il 56 per cento dei lampioni cittadini è vecchio e la maggior parte degli impianti realizzati in serie.
“Buona parte degli impianti in serie, ha fatto presente il presidente di Amg Energia, Francesco Greco, ha largamente superato la previsione di vita di 25 – 30 anni.
In città i vecchi impianti hanno da 40 a 50 anni – ha detto ancora Greco – e siamo spesso costretti ad interventi di manutenzione ripetuti e ormai antieconomici”.
L’obiettivo, dunque, è quello di offrire un servizio più efficiente, avviando il rifacimento degli impianti più vecchi soggetti a continui guasti e puntando sulle tecnologie più innovative anche se ci sarà spazio alla sperimentazione dei led, tecnologia del futuro, ma ancora non completamente sviluppata e affidabile.
Per raggiungere questi obiettivi è stato istituito un tavolo tecnico nel quale hanno partecipato oltre i responsabili di Amg Energia, anche gli esperti del dipartimento di ingegneria Elettrica dell’Università.
“Un confronto voluto – ha spiegato Greco – per fare chiarezza e spiegare in che modo utilizzeremo questi fondi”.
 

 
La proposta: affidare il servizio in forma di global service
 
Intanto a fine luglio saranno pronti tre dei quattro progetti esecutivi, nei quali si è cercato di conciliare diverse esigenze: il contenimento dei costi pur assicurando qualità, la scelta di sistemi altamente innovativi, il risparmio energetico e la necessità di intervenire sul maggior numero possibile di punti luce.
Ma il presidente di Amg e energia, Francesco Greco, ci tiene a sottolineare anche l’importanza del contratto di servizio che lega la società al Comune, che risale al 2001, ma è stato aggiornato economicamente solo tre anni dopo e che andrebbe rivisto:
“Come accade nelle altre città – ha dichiarato – il servizio dovrebbe esserci affidato nella sua totalità, nella forma di global service: questo ci permetterebbe di fare non solo la manutenzione ordinaria ma anche quella straordinaria e soprattutto – ha concluso – di prevedere investimenti tecnologici, come già succede sulla rete del metano di nostra proprietà, una delle più innovative d’Italia, con un tasso di guasti al di sotto della media europea”.

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