Regione: accelerare pagamenti forniture - QdS

Regione: accelerare pagamenti forniture

Rosario Battiato

Regione: accelerare pagamenti forniture

sabato 16 Luglio 2011

Il Consiglio dell’Emilia Romagna ha impegnato la Giunta alla luce delle nuove norme Ue. In Sicilia direttiva Armao. L’assessore Armao: “Lo spunto per un’azione in materia l’ho avuto dal vostro direttore”

PALERMO – Colmare il pesante debito che la Pa mantiene nei confronti delle Pmi potrebbe essere l’ultimo treno per rilanciare l’economia isolana. Le insistenti campagne del Qds, in tal senso, hanno convinto anche Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia, che nei giorni scorsi ha firmato una direttiva, dando mandato ai dirigenti dell’assessorato di cominciare un lavoro che fornisca alla Regione gli strumenti per accelerare le pratiche di pagamento dalla Pa verso i fornitori. L’azione governativa arriva in seguito alla direttiva Ue n. 7/2011, già approfondita nel Qds del 30 aprile scorso. Il documento, sottoscritto dal Parlamento di Strasburgo e dal Consiglio europeo il 16 febbraio scorso, fissa una serie di principi per lottare contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Gli stati membri hanno tempo fino al 16 marzo 2013 per recepire la direttiva. In anticipo su tutti si è mossa l’Emilia Romagna che, attraverso l’Assemblea legislativa, ha impegnato la Giunta regionale in una serie di misure per agevolare il pagamento degli enti locali ai fornitori.   
La Sicilia può sognare la ripresa economica. Uno dei punti fondanti per rilanciare il tessuto produttivo passerà dal ripianamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni dell’Isola nei confronti dei fornitori. Si tratta di un macigno di 4 miliardi di euro, un malloppo che pesa sulla PMI siciliane costrette a vedersi rinviare sine die i pagamenti dovuti. A tal proposito il Qds aveva già sentito l’assessore Gaetano Armao il 30 aprile scorso, chiedendo la possibilità di un eventuale intervento della Regione in materia, visto l’indirizzo impresso dall’Ue dopo l’uscita della 7/2011. Le Regione, infatti, pur non avendo possibilità di recepire normative europee, compito del governo nazionale, può agire sulla base degli artt. 14, 17 e 20 dello Statuto regionale per legiferare in materia di “disciplina del credito” e per “l’ordinamento degli uffici e degli enti regionali”.
Nell’azione dell’assessore qualcosa è cambiato, perché se tre mesi fa aveva dichiarato al Qds di attendere le norme statuali di recepimento della materia, adesso sta agendo diversamente. “Lo spunto per un’azione in materia parte proprio dal direttore del vostro giornale – ha spiegato Gaetano Armao – e ho già inviato una direttiva ai dirigenti del mio assessorato per formulare una proposta di circolare in materia di tempistica dei pagamenti”. Sui tempi non c’è certezza. “Purtroppo il momento economico è difficilissimo – ha concluso Armao – ma speriamo di avere qualcosa a partire da settembre”.
Qualcuno, invece, è già molto avanti. L’Emilia Romagna, lo scorso 22 giugno, tramite l’Assemblea legislativa, ha impegnato la Giunta regionale ad attivarsi per risolvere il problema dei ritardi dei pagamenti che, di fatto, costringono “numerosissime Pmi – si legge nel documento – a chiudere a causa delle crisi economica”. Tra le possibili soluzioni, suggerisce l’Assemblea legislativa, la necessità di rivolgere un invito “agli enti locali affinché promuovano accordi con le banche per l’anticipo del credito alle imprese a tassi concordati”. Una proposta simile era stata partorita senza  seguito, poco più di un anno fa, da Michele Cimino, ex assessore al Bilancio.
 

 
Il testo della risoluzione del Consiglio dell’Emilia alla Giunta: “Accordi con le banche per anticipare i crediti”
 
Bologna, 22 giugno 2011
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna premesso che la crisi economica continua a colpire imprese e famiglie manifestando gli effetti più nefasti sul tessuto economico e produttivo costituito dalle piccole e medie imprese (Pmi) della nostra regione. Numerosissime Pmi, vero motore della nostra economia regionale, sono costrette a chiudere a causa della crisi economica.
Tra le principali cause si ricorda l’incapacità del governo nazionale di fronteggiare la crisi con politiche di sviluppo economico cui si aggiungono gli eccessivi ritardi nei pagamenti delle forniture e delle sub-forniture da parte delle grandi aziende nonché delle Pubbliche Amministrazioni verso le Pmi. Considerato che I trasferimenti finanziari alle regioni da parte dello Stato, per la spesa sanitaria come per tutti gli altri capitoli, sono molto in ritardo. In data 24 gennaio 2011 il Consiglio d’Europa ha approvato una nuova direttiva in materia di termini di pagamento nelle transazioni commerciali, introducendo: un termine di pagamento di 30giorni per i contratti pubblici, mentre per i contratti privati i termini di pagamento superiori ai 60 giorni dovranno essere adeguatamente giustificati, inoltre viene introdotta la previsione di un indennizzo in caso di mancato rispetto dei termini.(…) IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
Ad attivarsi in tutte le sedi più opportune per sollecitare il riavvio di un percorso di programmazione economica da parte del governo centrale oggi assente. (…) a garantire i flussi di cassa nei tempi concordati per evitare problemi al sistema delle imprese ed ai cittadini. A rivolgere un “invito” agli enti locali affinché promuovano accordi con le banche per l’anticipo del credito alle imprese a tassi concordati.
A mantenere alta l’attenzione sui tempi di pagamento dei fornitori, con particolare riferimento alle PMI.

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