“Catania - Crediti ormai datati e inesigibili” il rendiconto è un libro dei sogni - QdS

“Catania – Crediti ormai datati e inesigibili” il rendiconto è un libro dei sogni

Melania Tanteri

“Catania – Crediti ormai datati e inesigibili” il rendiconto è un libro dei sogni

sabato 16 Luglio 2011

Zammataro (La Destra-As): “Si parla di avanzo di amministrazione ma i fornitori rischiano il fallimento”. Consuntivo 2010 approvato dal Consiglio comunale fra numerose perplessità

CATANIA – Approvato. Il Consiglio comunale, a notte fonda, ha infatti dato l’ok al rendiconto consuntivo per l’esercizio 2010. In zona cesarini, dal momento che, se la delibera non fosse stata approvata entro il 17 luglio prossimo, sarebbe stato un commissario ad acta regionale a farlo.
La maggioranza che appoggia il sindaco Stancanelli, dunque, ed è questo quello che conta, seppur non al completo, ha fatto in modo che potesse essere archiviata anche questa delibera, nonostante l’aspro dibattito e le numerose pregiudiziali presentate in aula dagli esponenti delle opposizioni, sia del Partito democratico, sia de La Destra–Allenaza siciliana, che hanno sollevato numerose obiezioni relativamente al metodo (“È la prima volta – ha sottolineato Rosario D’Agata, capogruppo Pd a Palazzo degli Elefanti – che l’amministrazione presenta un emendamento al conto consuntivo”) e al merito (“Non è specificato l’ammontare dei debiti fuori bilancio – ha evidenziato Gemma Lo Presti, esponente de La Destra – né l’importo stanziato destinata a coprirli”).
In ogni caso, l’importante documento presentato in aula dall’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi e propedeutico al quel bilancio di previsione per il 2011 atteso da mesi, è stato archiviato, anche se, come già scritto più volte sulle pagine del Quotidiano di Sicilia, rimangono numerose le criticità, evidenziate dagli stessi Revisori dei conti, nella relazione all’atto. Anche se per l’amministrazione “il rendiconto presentato – ha dichiarato l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi – rappresenta la situazione finanziaria dell’Ente in modo veritiero e corretto”.
Ammonta a 26.435.000 di euro l’avanzo di amministrazione, fondi recuperati, in primis, dalla lotta a elusione ed evasione fiscale, ma anche dal contenimento della spesa per il personale e “dall’aver messo in moto pratiche virtuose”, come affermato dallo stesso Bonaccorsi che ha sottolineato come questo rendiconto costituisca una tappa che testimonia la qualità dei comportamenti dell’amministrazione.
Non della stessa opinione, però, per i rappresentanti delle opposizioni, che hanno parlato di “libro dei sogni”, in riferimento all’atto, mettendo in evidenza come sia difficile immaginare una gestione così virtuosa per un Comune, come quello di Catania in cui i debiti fuori bilancio (arrivati fino a 17 milioni di € nel 2010), per esempio, sono ancora lì, così come i numerosi creditori che attendono ancora di esser liquidati.
“Abbiamo votato contro – ha affermato Manfredi Zammataro, vice capogruppo de La Destra-As – perché riteniamo che il bilancio consuntivo approvato dalla maggioranza sia un vero e proprio libro dei sogni. Basti pensare che in una città in deficit economico come Catania, dove migliaia di creditori ogni giorno rischiano il fallimento per i crediti non pagati dal comune, l’amministrazione  comunale ha il coraggio di affermare di chiudere l’anno con un avanzo di 27 milioni di euro. Tutto questo ha il gusto di una vera e propria beffa per i catanesi”. Secondo Zammataro, l’atto piu grave compiuto dall’amministrazione sarebbe stato quello di aver rendicontato crediti che il Comune vanta nei confronti di enti e istituti ma che già sa di non poter piu avere restituiti perché risalgono ormai a oltre 20 anni fa e quindi nella maggior parte dei casi sono prescritti e quindi inesigibili.
Non solo: ad aver fatto infuriare le opposizioni, le affermazioni di Bonaccorsi in merito alla mancata alienazione dei beni immobili, voce che nel bilancio di previsione 2010, avrebbe dovuto portare in cassa milioni di euro. Secondo l’assessore, infatti, la mancata alienazione dei beni comunali non avrebbe rappresentato un problema relativamente ai conti, dal momento che il bilancio è stato chiuso in pareggio.

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