“Consiste nel verificare l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di gestione e controllo dei programmi comunitari, nell’individuare l’ammontare di spesa non ammissibile presentata dall’Autorità di Certificazione della Commissione Europea al Mise-Dps e nel riferire, con ragionevole garanzia, il livello di efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo del programma. Ci occupiamo di progetti cofinanziati dalla Commissione Europea e che riguardano: il Fesr, ovvero 6 mld e mezzo di fondi a disposizione, il Fondo sociale, 2 mld e 100 mln, e i programmi Italia-Tunisia e Italia-Malta. Verifichiamo che non ci sia danno per il bilancio della Commisione Europea”.
“Siamo 43 per mancanza di spazio, in realtà dovremmo essere 50. Sei dirigenti si occupano del Fesr e quattro dirigenti del Fondo sociale, uno si occupa dei programmi Italia-Tunisia e Italia-Malta. C’è poi un’area tecnica di supporto al direttore che coordina tutti questi servizi e l’area affari generali presente in tutti gli uffici”.
“No, perché noi i controlli li facciamo solo per le opere che hanno già avuto una certificazione. L’autorità preposta, a fine anno, fa la certificazione per ognuno dei fondi poc’anzi citati e redige l’elenco delle operazioni che hanno portato ad una determinata spesa. Poi noi facciamo il campionamento tra queste operazioni”.
“A 300 mila euro, togliendo stipendi e oneri per il personale, pagati direttamente dalla Regione. Presto, grazie ai fondi comunitari, attraverso un bando di gara, faremo ricorso all’assistenza tecnica prevista sempre dai regolamenti di Bruxelles. Saranno una quindicina di persone per un importo totale di circa 2 mln di euro”.
“Sì, ormai con i nuovi regolamenti, Audit rappresenta il Garante per la Commissione Europea per verificare che i fondi comunitari siano stati spesi secondo i loro criteri”.
“Un rapporto forte. Tant’è che ci chiedono la relazione sull’attività svolta che utilizzano in parte per la parifica e in parte per le loro indagini”.
“I nostri sono tutti dipendenti regionali”.
“Noi facciamo tutto col computer. Una parte relativa al bando di gara di cui parlavo prima, 200 mila euro, li investiremo per il potenziamento dell’attività informatica. Lavoriamo con excel, i programmi li portano dall’Ufficio Statistica regionale. Tutto sommato siamo sufficientemente attrezzati”.
“Sì. A Bruxelles, con cui lavoriamo, hanno un canale di trasmissione dei documenti efficacissimo che si chiama sfc. E anche noi non possiamo fare a meno di Pec e email”.
“È un pericolo che può riguardare il Fondo sociale, perché bene o male per il Fesr sono stati avviati grandi progetti, come il tram, la ferrovia e il raddoppio ferroviario a Palermo. Questi progetti sono ormai incanalati, anche se ci sono dei ritardi in alcuni dipartimenti. Fondamentalmente questi progetti stanno facendo spesa: il tram va avanti, così come la ferrovia, mentre sul fondo sociale il ritardo è maggiore, ma non sono cose che si possono risolvere velocemente. Il Fondo sociale, come credo farà in parte il Fesr, ha comunque fatto, ad es., un accordo con il ministero della Pubblica Istruzione per mandare a Londra gli studenti delle classi dell’ultimo anno del liceo a studiare la lingua inglese”.
“Chiamiamo l’Ufficio Statistica regionale che apre il programma, e noi scegliamo a caso alcune operazioni effettuate secondo il regolamento di Bruxelles, e le controlliamo una per una comprese tutte le fatture che hanno fatto spesa. Prima di questa fase, l’ufficio fa la verifica al sistema di gestione e controllo. Si fa la verifica all’Autorità di Gestione, all’Autorità di Certificazione e a turno, secondo una pianificazione che annualmente comunichiamo a Bruxelles, sulla base di una serie di fattori di rischio, si decide quali dipartimenti o strutture vanno controllate. In base al risultato della fiducia a livello statistico sappiamo che usciranno una certa percentuale di operazioni; maggiore è l’affidabilità meno operazioni saranno controllate. La cosa si ripete ad ogni annualità”.
“è indipendente da tutti quelli che fanno gestione, dipende direttamente dalla presidenza della Regione, e su richiesta di Bruxelles, dobbiamo avere una totale indipendenza economica. Inoltre a Bruxelles hanno deciso, per la programmazione 2007/2013, di venire a fare le ispezioni solo sugli uffici degli Audit regionali. Per loro se funziona l’Audit regionale funziona l’Autorità di gestione. Si fanno mandare le operazioni che facciamo, scelgono alcune di quelle che abbiamo controllato, e vengono in Sicilia a verificare i nostri controlli. Poi, la Corte dei Conti europea fa altri controlli su quelli effettuati dalla Commissione Europea”.
“Alcuni degli errori che si trovano sono occasionali, mentre si può trovare un errore sistematico su tutte le operazioni che verrà quindi riportato sull’intero importo e la nostra azione si allarga ad un controllo complessivo. Il controllo statistico riguarda tutto l’insieme delle operazioni di cui il campione è rappresentativo. Il campionamento viene fatto sui macroprocessi, per classi di spesa, c’è tutto un meccanismo che fa sì che il controllo su una operazione rispecchi le altre. L’anno scorso, ad esempio, per il Fondo sociale abbiamo campionato 57 operazioni su 307”.
“Noi mandiamo ogni anno a Bruxelles il rapporto annuale di controllo che viene fatto per ogni fondo. L’anno scorso il rapporto annuale di controllo che riguardava il Fesr ha comportato una percentuale di errore del 2,17%: per Bruxelles l’errore è tollerabile fino ad un tasso del 2%, non c’è stata nessuna refluenza e siamo rimasti quindi abbastanza soddisfatti, mentre per il Fondo sociale abbiamo trovato una percentuale di errore superiore di poco al 5% perché sono rientrati nella programmazione dei progetti fatti male”.
“La facciamo tagliare, comunichiamo le criticità che troviamo all’Autorità di Gestione, al Fondo sociale o al dipartimento interessato, e dopo un paio di mesi di contraddittorio, l’errore riscontrato per un determinato importo si deve quindi decertificare; loro comunicano la decertificazione all’autorità preposta che elimina quell’importo”.