Sicilia-Cina, la nuova via per esportare - QdS

Sicilia-Cina, la nuova via per esportare

Michele Giuliano

Sicilia-Cina, la nuova via per esportare

mercoledì 20 Luglio 2011

Sono sempre più fitti i rapporti per concludere nuovi affari con il grande Paese asiatico, soprattutto in campo agroalimentare. Una delegazione proveniente da Hong Kong ha visitato l’Isola per valutare la qualità del vino

PALERMO – La Cina sempre più innamorata della Sicilia: e non stiamo parlando solo dei turisti ma propria della buona tavola, dei prodotti di grande qualità in grado di far decollare l’offerta agroalimentare. Oramai i contatti commerciali si susseguono e l’ultima ondata di operatori commerciali con gli occhi a mandorla è proprio di questi giorni. L’obiettivo è verificare le potenzialità di acquisto di vino e prodotti alimentari locali del territorio.
A testare il vino gli operatori inviati dall’Hong Kong Trade Development Council, l’ente legale per la promozione del commercio estero di Hong Kong, con oltre 40 uffici, che si promuove come piattaforma di business in Cina e Asia. Una iniziativa che soddisfa il direttore generale dell’Istituto della Vite e del vino, Dario Cartabellotta: “Un bel banco di prova per le aziende vitivinicole siciliane ed una grande opportunità in quello che oggi costituisce il nuovo sbocco sul fronte del mercato estero. L’Asia si avvicina alla Sicilia, con risparmio di tempo e denaro, pensate ad una missione in senso inverso, e la Sicilia ha la possibilità di internazionalizzarsi sempre di più verso mercati in forte espansione. A Bordeaux sono arrivate 48.000 persone, con un incremento del 3 per cento rispetto al 2009, con una presenza record di delegati provenienti dal sud est asiatico, 30 per cento del totale”.
Oggi il vino siciliano sfiora un volume d’affari di centinaia di milioni di euro. I vini siciliani rappresentano il fiore all’occhiello nel settore agro-alimentare: in tal senso l’Isola si contende con la Puglia il primato per la maggior produzione fra tutte le regioni del Sud. Qualche dato significativo conferma la vocazione dell’Isola alla produzione di vini: in primis la Sicilia è la regione italiana con il più elevato patrimonio vitivinicolo di tutta la nazione, seguita dalla Puglia e dal Veneto; i terreni coltivati per produrre il miglior vino siciliano si concentrano per il 65 per cento in collina, per il 30 per cento in pianura e per il restante 5 per cento in montagna. Tra le province che danno vita ai migliori vini siciliani la più vitale è Trapani, seguita da Agrigento e Palermo. In ultimo, ma non meno importante, sempre la Sicilia può contare, per la produzione dei suoi vini, su un patrimonio di quasi 15.000 ettari di vigneti, il 77 per cento dei quali è coltivato ad uva bianca, mentre il restante 23 per cento è riservato alla vite a bacca rossa.
Ma più in generale tra la Sicilia e la Cina oramai i rapporti commerciali in campo agroalimentare si stanno sprecando. Proprio alla fine della scorsa estate si è intavolato un accordo per esportare le spremute d’arance siciliane, come da intesa di massima raggiunta dall’azienda “Made in Sicily” al Food and Hospitality China 2010. “Abbiamo concrete aspettative – spiega il responsabile marketing, Salvo Laudani – di concludere degli accordi commerciali con buyer cinesi per l’esportazione delle nostre spremute siciliane. Per la nostra azienda significa trasferire la qualità unica dei prodotti siciliani a una grande fascia di consumatori”.
 


Momento positivo. Cartabellotta: “La Sicilia deve sfruttare quest’onda”
 
Non capita tutti i giorni che un gruppo di cinesi decida di affrontare una trasferta per appurare la qualità dei prodotti siciliani. “Tra l’altro – aggiunge Cartabellotta – l’Istituto regionale della vite e del vino, su espresso invito dell’Hong Kong Trade Development Council, collaborerà con l’Ice nell’organizzazione del programma. Gli operatori sono interessati a verificare le potenzialità di acquisto di vino e prodotti alimentari locali del territorio siciliano; verranno a spese loro di viaggio e albergo, l’Irvv offre con la collaborazione delle aziende il supporto logistico e territoriale”. Tra i vini importati a Hong Kong nel 2009 circa il 95 per cento sono rossi, mentre solo il 5 per cento bianchi. Il vino ha inoltre conquistato circa il 44 per cento della quota di mercato totale delle bevande alcoliche, superando quella del 38,8 per cento dei superalcolici. Gli incontri con le aziende vitivinicole siciliane si susseguiranno tra Palermo, Trapani, Menfi, Vittoria e Catania. “La Sicilia – conclude Cartabellotta – deve sfruttare l’onda lunga del grande successo che a Bordeaux hanno avuto i vini mediterranei. Significativo il trend di crescita dei vini del Mediterraneo, come riferito dai vertici di Vinexpo, all’interno del quale la Sicilia è baricentrica e ben percepibile a livello internazionale”.

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