Rigassificatore Porto Empedocle: via libera dal Consiglio di Stato - QdS

Rigassificatore Porto Empedocle: via libera dal Consiglio di Stato

Rosario Battiato

Rigassificatore Porto Empedocle: via libera dal Consiglio di Stato

giovedì 21 Luglio 2011

Il Comune di Agrigento era rimasto escluso dalla conferenza per la Valutazione di impatto ambientale. Vittorioso il ricorso dell’Enel contro la sentenza del Tar del Lazio nel 2010 

 PORTO EMPEDOCLE (AG) – Il rigassificatore si farà. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’Enel contro lo stop alla realizzazione dell’impianto di gas naturale di Porto Empedocle. La sentenza è giunta nella prima serata di due giorni fa, quindi nella stessa giornata in cui si era riunito il Consiglio. L’esito è, quindi, giunto in anticipo rispetto la settimana di tempo disponibile per valutare il ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio del 2010.
Enel può festeggiare. Il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle adesso non avrà ostacoli e il gruppo energetico italiano, bloccato da una sentenza del Tar del Lazio, potrà completare l’iter. Il Tribunale ammnistrativo aveva accolto un esposto del Comune di Agrigento che si era visto escludere dalla conferenza dei servizi per la concessione della Via (Valutazione di Impatto Ambientale). Nella Città dei Templi, infatti, dovrà passare il metanodotto, mentre il rigassificatore sorgerà nel comune di Porto Empedocle. Il casus belli della vicenda era stato proprio il passaggio dei tubi nel territorio agrigentino. La decisione del Consiglio non lascia adito a dubbi di sorta, sia per la tempestività della scelta, in teoria avrebbe avuto una settimana di tempo, che per il contenuto del dispositivo di sentenza dove si legge che “il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale accoglie gli appelli principali”. Questo breve inciso, in estrema sintesi e in attesa della motivazione, riassume la decisione del Consiglio di Stato (sezione sesta). Esaudite, quindi, le speranze di Enel, che ad inizio mese tramite Fulvio Conti, ad del gruppo, aveva parlato della necessità del rigassificatore di Porto Empedocle, perché nel lungo periodo difficilmente si potrà fare a meno della Libia. Dopo la sentenza sospiro di sollievo da parte dell’Enel. “Finalmente dopo tanta fatica – ha spiegato Giuseppe Luzzio, ad di Nuove Energie – siamo arrivati alla conclusione di questa fase. A settembre riprenderemo a lavorare alle prescrizioni contenute nel decreto autorizzativo della Regione” Dalla vicenda ne esce, invece, irrimediabilmente battuto il comune di Agrigento. Il viso della sconfitta ha il profilo di Marco Zambuto, primo cittadino della città dei templi, che lo scorso 11 luglio aveva dichiarato la linea intransigente della sua amministrazione, anche in seguito alla presa di posizione prorigassificatore del governatore Lombardo. Ieri, in seguito alla decisione del Consiglio, Zambuto, pur confermando la propria posizione di estrema contrarietà, ha spiegato che “le sentenze si rispettano e se il Consiglio di Stato ha dato ragione all’Enel, dopo aver studiato attentamente le motivazioni della sentenza e non aver riscontrato gravi estremi di illegittimità, ne prenderemo atto”.
 
Soddisfazione espressa dai sindacati. Secondo Paolo Carcassi, segretario confederale Uil, lo “sblocco del rigassificatore di Porto Empedocle è un elemento positivo e importante per dotare l’Italia di una rete di rigassificatori che aumenti i fornitori di energia e possa concretamente ridurre i costi per i cittadini”. Sul punto si è espresso anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl. “Finalmente una buona notizia. Speriamo che adesso la strada sia davvero spianata e si possa procedere con l’investimento in tempi brevi”. 

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