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Palermo – In città lo sport non è pubblico, chiusi il velodromo e la piscina

Claudia Cali

Palermo – In città lo sport non è pubblico, chiusi il velodromo e la piscina

giovedì 28 Luglio 2011

Nel 2008 chiuso il Palazzetto, adesso ciclisti e nuotatori dovranno rivolgersi agli impianti privati. L’avvio della stagione concertistica la causa del fermo dell’impianto di Fondo Patti

PALERMO – Chiusi gli impianti sportivi pubblici. Chiuso il Palazzetto dello sport, a causa del deterioramento dovuto al lungo abbandono che dura da marzo 2008 e ritenuto, in seguito, pericoloso in quanto dal tetto volavano pezzi di copertura che avrebbero potuto colpire i passanti. Custode giudiziario della struttura di fondo Patti, allo Zen, è il sindaco Diego Cammarata, che avrebbe dovuto agire, in stretto raccordo con il prefetto, per effettuare  lavori urgenti di “messa in sicurezza” del palazzetto, ma come si sa i fondi non si trovano.
Venendo meno il Palasport, gli appuntamenti concertistici non potevano che essere trasferiti al velodromo Paolo Borsellino di Palermo che chiude le porte, anche in questo caso, agli allenamenti dei tanti ciclisti, palermitani e non, a causa dell’avvio della stagione concertistica 2011.
In rivolta il commissario tecnico del comitato regionale della Federciclismo, Nunzio Valuri e i giovani ciclisti che settimanalmente arrivavano in città da ogni parte della Sicilia. Ma per l’assessorato allo Sport guidato da Alessandro Anello non terminano le tensioni e a infervorarsi stavolta sono gli assidui frequentatori della piscina comunale che assistono all’ennesima chiusura sino al 21 agosto a causa di straordinari lavori di manutenzione.
“Ancora una volta la piscina olimpica viene chiusa mettendo in ginocchio tutta un’utenza che naturalmente non può rivolgersi all’impiantistica privata – ha dichiarato l’atleta Giulia Noera – e dire che la manutenzione straordinaria potrebbe essere evitata, con una reale gestione manutentiva quotidiana all’altezza dell’impianto, una delle prime entrate di questa città”.
“Una chiusura necessaria – secondo l’assessore allo Sport, Alessandro Anello – per far fronte a lavori che possano far scongiurare guasti agli impianti tecnologici che pregiudicherebbero le stagioni agonistiche degli atleti”.
Un’interruzione che verrà effettuata ogni estate poiché coincide con un periodo di minor affluenza anche se per Giuseppe Morici, presidente della polisportiva Nadir, “queste continue chiusure distruggono la fiducia nel servizio prestato dalle società”.
Ma i problemi per i nuotatori palermitani non sono terminati: adesso incombe anche lo spettro di un possibile aumento del costo del biglietto d’ingresso. In Consiglio comunale è stato, infatti, approvato un atto deliberativo che consente alla Giunta di aumentare le tariffe.
“Un colpo mortale alle casse esangui delle società sportive se venisse varato un aumento – ha dichiarato Marco Pomar – vice presidente della Waterpolo Palermo. Probabilmente è venuto il momento di pensare seriamente a una gestione congiunta tra Comune e società sportive, per aiutare entrambi”. A tal proposito l’assessore Anello ha fatto sapere che in accordo con il Coni e le federazioni vaglierà la possibilità che anche quest’anno non ci sia questo adeguamento.
 

 
I progetti. Gestiti da privati spesso soffocati dalla burocrazia
 
Permane dunque il caos nel mondo sportivo palermitano e le speranze sono tutte affidate ai tanti progetti gestiti da privati, soffocati dalla burocrazia.
Tra questi anche il progetto Nadim, gestito da un gruppo di sportivi che mira da dieci anni alla realizzazione di un polo sportivo con tre piscine, una scoperta di m 50 e altre due di 25 e 14 m; ma anche palestra con campo di pallavolo, spazi per attività ginnica, spogliatoi, aree ricreative.
“Dopo anni di peripezie burocratiche siamo vicini al traguardo – ha dichiarato Luciano D’Agostino, presidente della Nadim – autorizzazione dopo autorizzazione siamo arrivati ormai quasi alla firma della convenzione con il Comune. I lavori di realizzazione del polo sportivo inizieranno a breve”.

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