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Palermo – Si spengono le fiamme sui rifiuti ma infuoca la polemica su Amia

Agostino Laudani

Palermo – Si spengono le fiamme sui rifiuti ma infuoca la polemica su Amia

venerdì 29 Luglio 2011

In ballo contratto di lavoro e contenzioso. Sindacati fiduciosi, la Spallitta scettica sui commissari. Il prefetto media, i netturbini tornano al lavoro. è pace, ma solo fino al 10 agosto

PALERMO – L’agitazione dei netturbini rientra, ma solo per qualche giorno, in attesa di definire meglio il futuro dell’Amia, la società che gestisce il servizio di raccolta. La decisione è giunta al termine dell’incontro in Prefettura che ha riunito sindacati, Comune e commissari Amia sulla vertenza relativa al contratto di servizio della ex municipalizzata.
“Abbiamo deciso di sospendere le assemblee ma abbiamo anche fissato una data, il 10 agosto entro la quale vogliamo risposte certe sui punti discussi oggi durante la riunione”, hanno spiegato Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Palermo e Dionisio Giordano, segretario regionale Fit Cisl Ambiente.
Durante l’incontro i sindacati hanno appreso dai commissari del via libera al piano di risanamento dell’Amia espresso dal ministero dello Sviluppo Economico.
“Il Comune si è detto disponibile a discutere – hanno aggiunto i sindacalisti – e sarà fissato un incontro tecnico fra Amia e l’amministrazione comunale per parlare delle reali esigenze dell’azienda”.
L’amministrazione avrebbe anche mostrato disponibilità a chiudere il contenzioso con Amia relativo agli anni pregressi: si tratta di circa 5 milioni di euro che potrebbero essere immediatamente disponibili. E un altro sostegno alla riduzione dei costi, circa un milione, potrebbe giungere dal possibile trasferimento di alcuni lavoratori di Amia Essemme che si occupano della pulizia delle caditoie, 175 in tutto, all’Amap. Al ragioniere generale della Regione Enzo Emanuele è stato chiesto un intervento per il pagamento dei debiti che gli Ato hanno nei confronti di Amia per il conferimento dei rifiuti in discarica.
“Il sindaco ha dichiarato la sua disponibilità ad adeguare il contratto di servizio dell’Amia bloccato da 13 anni”, ha precisato il prefetto Umberto Postiglione al termine dell’incontro. “I sindacati – ha aggiunto – si sono impegnati a sospendere le assemblee: nei prossimi giorni dovrebbero essere risolti i problemi della raccolta dei rifiuti andata a rilento proprio per la protesta dei dipendenti. Tra 15 giorni torneremo a vederci – ha spiegato – per verificare lo stato delle contrattazioni tra Amia e Comune. La Regione – ha concluso – ha proposto, inoltre, oggi che i debiti della società con una modifica legislativa siano rateizzati in 10 anni”.
“Ci auguriamo che l’accordo raggiunto rappresenti davvero una svolta rispetto a gestioni decennali dissennate portate avanti dalla politica, e dagli amici che la politica ha posto in ruoli di vertice nella gestione delle aziende, a pagare non possono essere i lavoratori, hanno commentato Amedeo Benigno, segretario Fit Cisl Sicilia  e lo stesso Giordano. “Il lavoro dei commissari a parere nostro è positivo perché risponde solo alla logica degli interessi dell’azienda dei lavoratori e dunque della città, e a dimostrarlo c’è il parere positivo espresso dal ministero allo Sviluppo Economico sul piano di risanamento”. I due segretari hanno inoltre commentato: “Ciò che mortifica il sindacato è la considerazione che in questa città per ottenere il rispetto dei diritti dei lavoratori bisogna andare allo scontro esasperato, perché la politica e la burocrazia intervengono solo di fronte all’esasperazione delle proteste”. 
Decisamente in controtendenza la posizione del consigliere comunale Nadia Spallita (Sel) sull’operato dei commissari. “Non condivido la politica, ad oggi seguita, dai commissari straordinari dell’Amia – ha affermato – e non conosco i risultati conseguiti in relazione al processo di risanamento dell’azienda in crisi. Non comprendo, in particolare, come si inserisca nel piano di recupero della società, il provvedimento di promozione di circa 400 dipendenti, operazione che più che contenere la spesa pubblica la accresce. Ugualmente, non mi è chiara la compatibilità tra contenimento della spesa e risparmio e l’ampliamento del monte ore riconosciuto a circa 56 nuovi assunti nel 2007, provenienti da un ex cooperativa. Infine, di fronte ai gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti – ha concluso – non è chiaro quali siano stati i presupposti per il riconoscimento di un consistente premio di produttività”. Iniziative che collidono, a detta della Spallitta, con una condizione aziendale di pre-falimento.

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