Turismo. Sprechi e investimenti dal rendiconto del 2010.
Crisi del settore. Il turismo siciliano già in crisi non ha potuto che rimandare la ripresa a tempi migliori perdendo, tra 2009 e 2010, circa 200 mila arrivi stranieri, che in termini di introiti significano circa 90 mln di euro.
Turismo interno. Sul fronte dei movimenti nazionali nel 2010 la Sicilia è stata scelta dal 6,3% degli italiani, ottava destinazione tra le regioni in una classifica che vede in testa Toscana (11,2%).
È il cuore del Mediterraneo, incrocio millenario fra culture, terra baciata dal sole e dal mare invidiata nel mondo. E’ tutto questo la Sicilia che, con una miriade di parchi archeologici, siti storici, città d’arte, chilometri e chilometri di coste mozzafiato e preziose riserve naturali, da sempre viene privilegiata dai turisti, tanto che nel turismo trova la sua principale attività economica e produttiva. Da qualche anno succede però che di turisti in Sicilia ne vengono sempre meno e siccome, come tutti i settori amministrati dalla Regione, anche il turismo impegna denaro pubblico, nonostante la crisi economica abbia richiesto maggiori investimenti si è continuato a gonfiare le spese correnti, che non portano ricavi (e neanche turisti) ma generano solo sprechi e conti in rosso. (
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