La Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, ha pubblicato una raccolta di dati statistici che riguardano il Sud, inserendo, tra gli altri, i fondi che riguardano la politica di coesione comunitaria in Sicilia.
Dal dossier pubblicato emergono tutti i numeri dei Quadri comunitari di sostegno cioè di quei documenti che definiscono priorità e strategie di intervento in merito all’uso di fondi strutturali europei. Il Quadro comunitario di sostegno (Qcs) presentato da ogni stato membro ed approvato dalla Commissione europea, è strutturato in assi prioritari e si realizza attraverso l’attuazione di uno o più programmi operativi.
Tra le regioni comprese nell’obiettivo 1 (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna, Calabria), la Sicilia riceve il più consistente contributo finanziario.
In Sicilia, per il Por 2000-2006, sono stati destinati quasi 9 miliardi di euro, e spesi 8,5 miliardi al 31 giugno 2010.
Un contributo, quello della programmazione comunitaria, che diminuisce però negli anni anche per la Sicilia, a seguito dell’ingresso di nuovi paesi ritenuti bisognosi di aiuti economici più sostanziosi.
Al 31 ottobre 2010, la tabella di rendicontazione (quanto impegnato e quanto speso), mostra che gli impegni sono pari a 687 milioni di euro e i pagamenti a 408 milioni di euro.
Il rischio da evitare per l’Isola, è quello del disimpegno automatico, cioè quello di dover restituire i soldi destinati ma non rendicontati (cioè non effettivamente spesi) alla Commissione Europea.
Un rischio che potrebbe far perdere alla Sicilia una grossa opportunità di sviluppo per l’intero sistema regionale.