Qsn 2007-13 regioni obiettivo in Sicilia spesa sotto la media - QdS

Qsn 2007-13 regioni obiettivo in Sicilia spesa sotto la media

Liliana Rosano

Qsn 2007-13 regioni obiettivo in Sicilia spesa sotto la media

martedì 02 Agosto 2011

Nel volume “150 anni di statistiche” la Svimez ha preso in esame anche la politica di coesione Ue. Per il Po Fesr pagamenti al 31 ottobre 2010 al 6,25 % contro 7,46 in Italia

Palermo – La programmazione comunitaria 2007-2013 potrebbe essere l’ultima per la Regione Sicilia, che insieme ad altri paesi e ad altre regioni italiane è stata inserita dall’Unione Europea nell’obiettivo 1 per via dei gap strutturali che presenta.
La Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, ha pubblicato una raccolta di dati statistici che riguardano il Sud, inserendo, tra gli altri, i fondi che riguardano la politica di coesione comunitaria in Sicilia.
Dal dossier pubblicato emergono tutti i numeri dei Quadri comunitari di sostegno cioè di quei documenti che definiscono priorità e strategie di intervento in merito all’uso di fondi strutturali europei. Il Quadro comunitario di sostegno (Qcs) presentato da ogni stato membro ed approvato dalla Commissione europea, è strutturato in assi prioritari e si realizza attraverso l’attuazione di uno o più programmi operativi.
Per la Sicilia, secondo i dati che riguardano l’attuazione finanziaria al 31 dicembre 2003, il contributo totale per il Quadro comunitario di sostegno degli anni 1994-1999, è stato pari a 3 miliardi e 305 milioni di euro. Di questi, gli impegni (cioè quando la Commissione europea ha programmato di mettere a disposizione) sono stati pari a 3 miliardi e 700 milioni di euro mentre i pagamenti (quanto in realtà destinato e quanto speso dalla Regione sicilia) sono stati quasi di 3 miliardi.
Tra le regioni comprese nell’obiettivo 1 (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna, Calabria), la Sicilia riceve il più consistente contributo finanziario.
Basta guardare i dati che riguardano il Por, il cosiddetto Piano operativo regionale che viene differenziato nelle regioni destinatarie soddisfacendo i bisogni economici e strutturali di cui le varie realtà hanno bisogno.
In Sicilia, per il Por 2000-2006, sono stati destinati quasi 9 miliardi di euro, e spesi 8,5 miliardi al 31 giugno 2010.
Un contributo, quello della programmazione comunitaria, che diminuisce però negli anni anche per la Sicilia, a seguito dell’ingresso di nuovi paesi ritenuti bisognosi di aiuti economici più sostanziosi.
Infatti, l’ultima programmazione, quella 2007-2013 ancora in corso, riserva all’Isola un contributo totale di 6,5 miliardi di euro per il Por Fesr Sicilia (cioè il Piano operativo regionale in convergenza con il Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale).
Al 31 ottobre 2010, la tabella di rendicontazione (quanto impegnato e quanto speso), mostra che gli impegni sono pari a 687 milioni di euro e i pagamenti a 408 milioni di euro.
Questo dimostra che la Sicilia ha speso ancora il 6,25 per cento da quanto destinato e che ancora a disposizione una serie di contributi destinati ad interventi strutturali per colmare le lacune che sono presenti nel sistema economico.
Il rischio da evitare per l’Isola, è quello del disimpegno automatico, cioè quello di dover restituire i soldi destinati ma non rendicontati (cioè non effettivamente spesi) alla Commissione Europea.
Un rischio che potrebbe far perdere alla Sicilia una grossa opportunità di sviluppo per l’intero sistema regionale.

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