Palermo -Una Fossa frumentaria del ‘500 nascosta agli occhi dei visitatori - QdS

Palermo -Una Fossa frumentaria del ‘500 nascosta agli occhi dei visitatori

Claudio Di Gesu

Palermo -Una Fossa frumentaria del ‘500 nascosta agli occhi dei visitatori

mercoledì 03 Agosto 2011

Vicino a Palazzo dei Normanni tra rifiuti ed erbacce. Nessun cartello ne segnala la presenza. Un’esempio di disattenzione verso i frammenti storici di cui la città è piena

PALERMO – Duemilacinquecento anni di storia non sono pochi per una città. Palermo ne ha proprio tanti di anni e con essi sono giunte a noi testimonianze di un passato ricco di monumenti e di un sottosuolo che, ancora oggi, determinano stupore in coloro che, desiderosi di scoprirli conoscerli e apprezzarli, non riescono a farlo perché scarsamente individuabili per l’assenza della benché minima indicazione.
Una di queste testimonianze è dislocata a due passi da Palazzo dei Normanni, esattamente al centro di villa Bonanno nell’attuale piazza Vittoria. A prima vista si nota soltanto una cancellata a forma circolare ma, giunti vicini si scorge una fossa, anch’essa circolare, di tre metri circa di diametro e poco profonda.
Il fondo è a vista ma vi si scorgono soltanto rifiuti ed erbacce. Si tratta di una “fossa frumentaria”che risale alla fine del ‘500, cioè una delle dodici fosse, scavate in quel periodo per la conservazione del grano. Questo eccezionale reperto, in origine era molto più profondo di come appare oggi.
Con il passare del tempo queste fosse furono interrate perché si costruirono magazzini sopraelevati. Dopo il 1848 iniziò la sistemazione della piazza e così se ne scoprirono cinque. Quattro di queste furono interrate nuovamente e una rimase ben visibile.
L’intento di quegli uomini di allora era sicuramente benevolo verso le generazioni future per lasciare una traccia visibile dello spaccato di vita di un periodo storico ancora più lontano nel tempo. Non altrettanto benevoli sono oggi gli amministratori della cosa pubblica e soprattutto di chi dovrebbe, a gamba tesa, garantire la conservazione e l’utilità conservativa della memoria storica di questa città.
Basterebbe davvero poco, per dare risalto e significato storico a questa, come a tante corpose e significanti presenze monumentali di cui la nostra città è meravigliosamente stracolma. Forse anche un semplice cartello con descrizione, magari bilingue, aiuterebbe a dare un valore aggiunto a questa semplice fossa, magari ripulita e chissà anche illuminata.
Invece, niente di tutto questo. Così, chiunque passa da villa Bonanno, turista o palermitano verace, non riesce a saper nulla, a conoscere o riconoscere, come sarebbe giusto che sia, uno degli innumerevoli frammenti storici di cui la città intera a tutt’oggi è disseminata.
Questo è solo un piccolo esempio, di come l’incuria e la disattenzione verso il proprio passato, riflettano esattamente la condizione generalizzata di scarsa attenzione e soprattutto di soluzione da parte del Governo di questa città verso le continue emergenze oramai quotidiane che Palermo vive.
 

 
L’intervento. Insegne per far scoprire il “pozzo dimenticato”
 
PALERMO – “La segnalazione effettuata dal vostro giornale, ha prodotto un mio immediato intervento”. Così ha esordito Vincenzo Tanania, consigliere comunale del Partito democratico e membro della quinta Commissione consiliare al Comune di Palermo, cioè quella che si occupa anche di beni e attività culturali.
“Ho richiesto – ha così proseguito Tanania – un’immediata bonifica del sito e la sua messa in sicurezza, in quanto, è evidente da un personale sopralluogo effettuato che la fossa potrebbe provocare situazioni di pericolo per i frequentatori della villa. Inoltre – ha proseguito il consigliere – ho sollecitato l’apposizione d’insegne che segnalino il pozzo dimenticato, ma soprattutto possano dare con la loro presenza un senso e un significato a tale preziosità dimenticata”.
Naturalmente, bisognerà vigilare affinché tutto ciò avvenga e nel più breve tempo possibile.
 

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