L’Ue finanzia borse di studio ai ricercatori - QdS

L’Ue finanzia borse di studio ai ricercatori

Antonio La Ferrara

L’Ue finanzia borse di studio ai ricercatori

venerdì 12 Agosto 2011

 “Marie Curie”: Si tratta di un bando, nato nell’ambito del Programma Ricerca e Innovazione, per sostenere i professionisti. L’importo complessivo disponibile ammonta a 40 mln di euro, 25 mila euro annui per ogni vincitore

PALERMO – Migliorare notevolmente le prospettive di carriera per l’inserimento di ricercatori che trovano un posto stabile in Europa e decidono, dopo un periodo di mobilità, di stabilirsi in un paese diverso dal paese in cui hanno vissuto negli ultimi anni.
È questo l’obiettivo del bando “Marie Curie” sul sostegno alla carriera dei ricercatori rientrante nell’ambito del Programma Ricerca e Innovazione – VII programma quadro – Persone – pubblicato nella gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 283/15 del 20 ottobre 2010.
La rete dei Punti di contatto nazionali è la struttura principale al fine di fornire indicazioni, informazioni pratiche e assistenza su tutti gli aspetti della partecipazione al 7PQ. I Pcn sono strutture nazionali istituite e finanziate dai governi dei 27 stati membri dell’Ue e dei paesi associati al programma quadro. Pcn fornisce un sostegno personalizzato sul posto e nelle proprie lingue proponenti.

I sistemi Pcn nei diversi paesi mostrano una grande varietà di architetture: da fortemente centralizzate a reti decentrate, e una serie di attori molto diversi, da ministeri, università, centri di ricerca e aziende speciali a società private di consulenza. Ciò riflette le diverse tradizioni nazionali, metodologie di lavoro, e i meccanismi di finanziamento.
Ci sono 18 reti tematiche all’interno della rete complessiva dei punti di contatto. Questi corrispondono ai temi stabiliti dal settimo programma quadro. Le reti tematiche mirano a sostenere gli attori regionali per rafforzare lo sviluppo della scienza e della tecnologia-based.

Le reti forniscono anche servizi, formazione e informazione alle autorità regionali, istituti di ricerca e imprese; ogni rete tematica è amministrata e gestita in modo indipendente, ma condividendo obiettivi comuni con altre reti.
La durata delle borse di studio è compresa tra i 2 e i 4 anni.
I soggetti beneficiari sono ricercatori con un livello di carriera adeguato a una borsa di studio per lo sviluppo di una carriera e ricercatori che intendono tornare al lavoro dopo un periodo di pausa.
L’importo complessivo disponibile ammonta a 40 milioni di euro. Il contributo dell’Unione è un importo fisso di € 25.000 per ricercatore per anno durante il periodo di integrazione da 2 fino a 4 anni.
Il contributo dell’Ue è direttamente collegato alla durata della sovvenzione (espressa in mesi-ricercatore equivalente tempo pieno): ad esempio: per una sovvenzione di 42 mesi il contributo dell’Ue sarà di € 87,500; per una concessione di 48 mesi il contributo dell’Ue sarà di € 100.000.

Per quanto riguarda le modalità di partecipazione, le proposte possono essere preparate in una qualsiasi delle lingue ufficiali dell’Unione europea; bisogna fare attenzione perché se la proposta non è in inglese, una traduzione della proposta completa sarebbe di aiuto agli esperti. Una sintesi in inglese può essere inclusa nella parte B della proposta.
Le proposte devono essere presentate per via elettronica, utilizzando l’elettronica di presentazione delle proposte (Epss). Le proposte che arrivano con altri mezzi sono considerate “non presentate”, e non saranno valutate.

 

Le domande dovranno essere caricate sul sistema Epss
 
La descrizione del progetto deve individuare l’area di ricerca e coprire tutte le attività di ricerca da eseguire durante l’intera durata del progetto. Dovrebbe anche fornire uno stanziamento complessivo (stimato) di bilancio e specificare il costo totale del progetto, compreso lo stipendio del ricercatore, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. Una proposta deve essere composta di due parti: Parte A, conterrà le informazioni amministrative in merito alla proposta e dei partecipanti. Le informazioni richieste includono una breve descrizione dei lavori, i contatti e le caratteristiche dei partecipanti, e le informazioni relative al finanziamento richiesto. Parte B, è un “modello”, o una lista di voci, piuttosto che un modulo amministrativo. Si dovrebbe seguire questa struttura al momento della presentazione della ricerca e dei contenuti tecnici della proposta. La parte B della proposta è caricata nel servizio Electronic Submission Service (Epss). Servizio tramite il quale dovranno essere presentate le domande. Le proposte che arrivano con altri mezzi non saranno valutate. Il termine ultimo per presentare i progetti è il 6 settembre 2011. (alf)
 

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