Tra i tagli ci rimette l’ambiente. Stop alla tracciabilità dei rifiuti - QdS

Tra i tagli ci rimette l’ambiente. Stop alla tracciabilità dei rifiuti

Tra i tagli ci rimette l’ambiente. Stop alla tracciabilità dei rifiuti

mercoledì 17 Agosto 2011

Gli ambientalisti spiegano che oltre al regalo per le ecomafie si brucerebbero gli investimenti già fatti. Stefania Prestigiacomo travolta dalla Manovra, slitta l’attuazione del Sistri

ROMA – Abolita la tracciabilità dei rifiuti. L’annuncio avviene a Palazzo Chigi in conferenza stampa e sulla norma contenuta nella nuova Manovra si scatena la polemica.
A sbattere i pugni per prima il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che poco dopo le 23:00, a Manovra ancora “calda”, affidando le sue parole ad una nota, si è scagliata contro la cancellazione del sistema Sistri considerandolo un “grave regalo alle ecomafie”. L’eco però non si è spenta. Il giorno dopo il varo del provvedimento economico, l’annuncio dell’abolizione del Sistri da parte del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli scatena opposizione e ambientalisti ma anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso.
Il sistema Sistri, annunciato in una conferenza stampa lo scorso 8 marzo, ha avuto vari stop and go, e doveva partire definitivamente, dopo un’intesa con le imprese, il 1/o settembre prossimo con scaglioni a seconda della grandezza delle aziende, fino al 1/o gennaio 2012. Il Sistema è finito anche in una delle inchieste sugli appalti della Procura di Napoli. Il Sistri consente di seguire dalla produzione allo smaltimento tutti i rifiuti speciali che rappresentano l’80% di quelli prodotti in Italia e prevede sui camion scatole nere e chiavette Usb, dove dovranno essere registrati tutti i dati relativi al carico, telecamere posizionate in oltre 400 impianti di smaltimento, tra inceneritori e discariche. Il ministro Prestigiacomo ha parlato di “obbligo comunitario” per la tracciabilità dei rifiuti che il sistema attuale non consente. “I dati nazionali disponibili hanno un ritardo di due anni”, ha spiegato appellandosi quindi al “senso di responsabilità affinché si possa correggere questo clamoroso autogol”. Una norma incomprensibile per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud Gianfranco Micciché.
 
I senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta parlano di “grave dietrofront” sul fronte rifiuti e giudicano la cancellazione del Sistri “l’ennesima sconfitta del ministro dell’Ambiente” che, aggiungono, “dovrebbe dimettersi immediatamente”.
“Prestigiacomo batta un colpo altrimenti dovremmo pensare che é complice di questo giochetto”, afferma il capogruppo dell’ Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, sottolineando che “in una manovra tesa al risparmio finisce invece per sperperare tutti gli investimenti fatti finora per mettere in piedi il Sistri” buttando “al vento, quindi, la lotta contro l’illegalità e per la difesa dell’ambiente”. Per il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli con l’abolizione del Sistri “l’ecomafia festeggia”.
E di “innegabile regalo alle ecomafie parla il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, per il quale il Sistri era “un mezzo utile per registrare i movimenti dei rifiuti che
poteva evitare gli abusi del sistema cartaceo”.
Per Wwf e Legambiente l’abolizione sarebbe un falso risparmio perché brucerebbe gli investimenti.
Molte imprese hanno già investito per attrezzarsi con le scatole nere e ci sarà un doppio sistema in atto.

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