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Catania – Dalla Playa fino al Lungomare, un’altra estate in chiaroscuro

Antonio Borzi

Catania – Dalla Playa fino al Lungomare, un’altra estate in chiaroscuro

mercoledì 17 Agosto 2011

I luoghi principali della movida estiva sembrano dimenticati dall’amministrazione comunale. Scarsi controlli e servizi insufficienti rendono la città sempre meno vivibile

CATANIA – La movida catanese resta forse uno dei pochi simboli della città difficili da abbattere. I giovani, infatti, nonostante la crisi non rinunciano al divertimento che, grazie anche al clima etneo, non conosce sosta in nessuna stagione. E se d’inverno il centro storico è il cuore pulsante del divertimento, d’estate tutto si sposta in riva al mare. Spazio dunque alle serate all’aperto nei lidi della Playa e nel litorale castellese, senza disdegnare la classica passeggiata al lungomare.
Purtroppo, però, a questi fenomeni non vengono associate delle apposite azioni da parte degli amministratori locali. Azioni pensate per garantire il divertimento in sicurezza, incentivare la movida e, come diretta e logica conseguenza, gli affari.
Prendiamo come esempio la Playa di Catania, dove la sera i vari lidi, anche per fronteggiare la crisi, hanno aperto le porte a delle serate in spiaggia in cui la musica la fa da padrona. Se i privati si danno da fare, però, non si può dire lo stesso per il pubblico. Basti pensare all’illuminazione lungo il viale Kennedy, totalmente assente e sufficiente solamente nella parte iniziale. Le attività principali si concentrano nella fine del litorale, con un intenso via vai di giovani che, una volta parcheggiata la propria autovettura, sono costretti a camminare lungo il ciglio della strada al buio e senza marciapiede. A tutto ciò si aggiungono gli immancabili parcheggiatori abusivi, sempre presenti e rigorosamente impuniti.
Criticità evidenziate anche da Giuseppe Ragusa, presidente provinciale del Sib (Sindacato italiano balneari): “Questo pericolo – ha detto – l’abbiamo segnalato da anni, ma le istituzioni hanno negato l’illuminazione poiché ci troveremmo in preoasi e questo potrebbe essere un fastidio per la fauna. Negli ultimi tempi vi è poi stata un’apertura nei nostri confronti e l’illuminazione è stata dichiarata fattibile, ma non vi sono i fondi per realizzarla”. Per dirla in soldoni, tutto tace.
Altra zona da tenere in considerazione è quella del Lungomare, colonizzata da giovani che fanno jogging e famiglie che vogliono respirare un po’ di brezza marina. Lì l’amministrazione ha intensificato i controlli per fronteggiare l’abusivismo commerciale con azioni che hanno unito l’assessore alla Polizia municipale, Massimo Pesce, e quello al Commercio, Franz Cannizzo. Iniziative positive ma troppo sporadiche, che non sono riuscite ad affrontare la questione in modo strutturale e dunque a risolverla definitivamente.
Non si può dimenticare, infine, lo stato pietoso di piazza Nettuno, con una pavimentazione distrutta, buche e scarsa illuminazione. Una piazza in cui le barriere impediscono ai cittadini di godere di un panorama decente e che non vede il minimo intervento di recupero da parte dell’amministrazione.
Per Catania, insomma, è l’ennesima estate in chiaroscuro.

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